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Fridays for Future: la Questura nega il centro storico. Gli organizzatori: "Blocchiamo la città"

Gli organizzatori lanciano una sfida alla Questura: "Venerdì il centro storico sarà di chi vuole salvare il Pianeta"

"Venerdì il centro storico sarà di chi lotta per il clima". Queste le poche parole con le quali il movimento Fridays for Future Trento risponde alla Questura, che ha negato al corteo di passare per le vie della ZTL. Il movimento si prepara a scendere in piazza per la terza volta dopo due manifestaizoni che, la scorsa primavera, riempirono la città come non succedeva da decenni (basta dare un'occhiata alle foto delle scorse edizioni per capirne la portata).

E' probabilmente una questione di numeri il motivo che sta alla base della decisione della Questura. Il corteo dovrebbe passare per l'anello di vie che circondano il centro storico, ma gli organizzatori sembrano lanciare una sfida al divieto. 

La "smentita" della Questura: "Nessuno vuole vietare la manifestazione"

"La giornata del 27 sarà una data mondiale di lotta contro i cambiamenti climatici e il centro città sarà di chi vuole salvare il pianeta dalla devastazione" si legge in un comunicato. Nel frattempo fioccano le adesioni allo sciopero: non solo da parte degli insegnanti e degli studenti universitari, ma anche dai partiti vicini al movimento e da alcune categorie di lavoratori di varie sigle sindacali. 

In città sono comparsi dei manifesti, in particolare vicino alle scuole, che annunciano: "Block the city", ovvero "blocchiamo la città". La richiesta, rivolta al sindaco, è quella di dichiarare lo stato di "emergenza climatica", secondo un documento proposto dal movimento a livello globale a tutte le amministrazioni locali. 

Ecco i cinque punti fondamentali della richiesta:

Formazione negli istituti scolastici e nelle università

Le amministrazioni e i poli scolastici e universitari stessi devono impegnarsi perché i più giovani crescano con la consapevolezza della situazione di attuale crisi climatica, di chi l’abbia causata e di chi la stia causando tutt’oggi, delle conseguenze in corso nonché di come poterla cambiare localmente e globalmente. Solo la giusta conoscenza di ciò che succede adesso nel mondo può aiutare a costruire un futuro migliore per l’uomo.

Fermare la cementificazione e le grandi opere inutili

La prima azione immediata e concreta è quella di fermare la costruzione delle grandi opere inutili sul nostro territorio e quindi di impedire che questo venga cementificato più di quanto lo sia già. Il primo passo è dunque quello di impedire la costruzione della autostrada della Valdastico (A31), a più riprese considerata inutile nonché dannosa per l’ambiente sotto numerosi punti di vista: dal momento in cui favorisce l’utilizzo di mezzi di trasporto privati e il trasporto su gomma, nonché in quanto prevede un progetto “al limite della fattibilità geologica”, dovendo peraltro forare montagne che sono importanti fonti di acqua per le comunità locali.

Lo stop alla cementificazione riguarda peraltro la promozione e la tutela delle aree verdi cittadine e rurali, nonché lo stop alla costruzione di nuovi parcheggi, potenziando invece il trasporto pubblico sia nei numeri, sia nella qualità, sia nell’accessibilità. In generale si chiede che ogni opera di costruzione necessaria sia sottoposta, in vista dell’emergenza climatica, al parere obbligatorio e vincolate di esperti super partes che si esprimano sulla fattibilità ecologica e ambientale della stessa.

Riduzione delle emissioni

Le amministrazioni devono impegnarsi a ridurre le emissioni di gas serra nell’atmosfera, a partire dal suddetto potenziamento del trasporto pubblico, che deve vedere nuove e più frequenti linee (anche verso le valli), l’utilizzo di autobus e corriere elettrici, nonché una sensibile riduzione dei costi dei biglietti e degli abbonamenti, così da favorirne l’utilizzo.

Si chiede inoltre di valorizzare il trasporto su rotaia delle merci che attualmente percorrono l’autostrada del Brennero, sfruttando maggiormente la linea ferroviaria già presente e scarsamente utilizzata, in modo che vengano ridotte anche le emissioni di particolato. Ulteriormente va preferito e sviluppato il trasporto elettrico su rotaia, purché la sua implementazione non arrechi un inutile danno ambientale e sociale.

È poi necessaria la transizione verso un maggiore utilizzo delle cc.dd. fonti di energia rinnovabili, nonché la riqualificazione energetica degli edifici, in modo che gli stessi consumi di acqua ed energia vengano ridotti.

Riduzione nell’utilizzo dei pesticidi

Fridays For Future, attenta alle questioni locali promosse anche da altri gruppi, sostiene la campagna per lo stop all’utilizzo dei pesticidi nelle colture agricole, i quali, oltre a mettere a rischio la salute delle persone, cagionano gravi danni all’ambiente circostante.

Si chiede dunque una graduale ma rapida riduzione dell’utilizzo di fitofarmaci nocivi per l’ambiente, oltre allo stop all’utilizzo di sostanza gravemente dannose per le persone come i glifosati.

Ulteriormente va promossa la ricerca di soluzioni per un’agricoltura sostenibile, dagli incentivi per la transizione al biologico all’utilizzo delle più nuove tecnologie nell’ambito dell’agricoltura sostenibile.

Tutela dei beni comuni

In ultimo, Fridays For Future chiede che vengano tutelati quei beni comuni che in gran parte popolano questo territorio: a partire dai boschi e le foreste, i laghi, i fiumi e i torrenti, così come le sorgenti di acqua e le montagne stesse. Solo salvaguardando questi luoghi è possibile la tutela della ricchezza ambientale locale, permettendo un utilizzo positivo del territorio.

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