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Cosa accadrà dopo l'emergenza? Le ipotesi

Il Commissario all'emergenza Covid-19 Francesco Figliuolo dà indicazioni alle regioni sulla gestione del post-emergenza, anche per fronteggiare "una eventuale recrudescenza della pandemia"

Cosa accadrà alla struttura del Commissario all'emergenza Figliuolo con la fine dello stato di emergenza fissata per il 31 marzo, ancora non è noto. La struttura commissariale è nata con l'inizio dell'emergenza sanitaria per la pandemia di Coronavirus. Da allora, ha gestito aspetti cruciali dell'emergenza, come la campagna di vaccinazione e l'invio di materiale sanitario alle regioni.

Con la fine dello stato di emergenza dovrebbe terminare anche l'attività del Commissario straordinario, e in previsione, proprio Figliuolo ha inviato una nota alle regioni per la gestione del post-emergenza in termini di:

  • Quarte dosi 
  • Stoccaggio vaccini e materiale sanitario
  • Gestione scorte vaccini

Quarta dose, potrebbero riceverla più italiani

La somministrazione della quarta dose riguarda tutti i soggetti immunodepressi "di età pari o superiore a 12 anni, che hanno già completato il ciclo vaccinale primario con tre dosi da almeno quattro mesi. Al momento, si tratta di una platea di circa 890mila persone, ma che potrebbe aumentare di numero.
Nella nota, si legge infatti che "la situazione sarà oggetto di monitoraggio per valutare l’eventuale allargamento di tale platea". 
Al momento, la quarta dose è stata ricevuta da 720 persone, lo 0,08% della platea. 

La gestione post-emergenza: fare scorte

In previsione del termine dello stato di emergenza, la struttura del Commissario straordinario Figliuolo ha informato le regioni circa "la possibilità di ricevere, ed eventualmente stoccare, materiale nella disponibilità della Struttura commissariale" (come mascherine chirurgiche, tute di protezione,  gel igienizzante ecc.) per non farsi trovare impreparati in caso di una ripresa dei contagi.

In base alla disponibilità di dosi, è stato possibile somministrare quasi 27 milioni di booster nei soli mesi di dicembre e gennaio che, unite alle prime e alle seconde dosi degli stessi mesi (oltre 2 milioni), fanno oltre 29 milioni di dosi somministrate. Ci sono ancora 8 milioni di persone che non hanno ancora ricevuto la dose aggiuntiva e, di queste, circa 4,5 milioni sono guarite da al
massimo 4 mesi (il dato è in crescita) e, che, quindi, potrebbero successivamente ricevere la terza dose di richiamo.

É importante modulare la disponibilità di dosi, perchè al momento quelle mRNA (Pfizer e Moderna) arrivate in Italia sono state destinate  alle donazioni. In caso di necessità, sarebbe fondamentale il tempismo per riorientare le consegne verso le esigenze nazionali con almeno "un mese di anticipo" secondo quanto indicato da Figliuolo.

Fonte: Today

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