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Giovedì, 25 Aprile 2024
La storia / Terzolas

Fiammetta, la tenacia della “pastorella in dad” diventa un libro per ragazzi

Un simbolo di speranza, responsabilità, impegno e resilienza

Verrà presentato a Terzolas, sabato 11 dicembre “Fiammetta e lo stambecco bianco”, il libro curato da Massimo Granchi e illustrato da Davide Maria Lucchesi. A quasi un anno dallo scatto che ha reso celebre la bambina solandra impegnata nella didattica a distanza mentre suo padre accudiva le pecore nell’alpeggio, la sua storia diventa un simbolo di resilienza alle avversità da trasmettere ai suoi coetanei

Un simbolo di speranza, responsabilità, impegno e resilienza. Un’icona locale, nazionale e infine globale, dopo che la sua storia, così istintiva, sincera e commovente, travalicò i confini italiani per trovare spazio fin oltre l’Oceano Atlantico, sull’emittente americana Abc News. Fiammetta Melis, allieva della scuola primaria di Mezzolombardo, in Trentino, è questo e molto altro. O forse è solo una bambina, come giusto che sia, chiamata insieme alla sua generazione ad affrontare una prova che pochi avrebbero immaginato solo un paio d’anni fa.

Era il marzo del 2021 quando il suo volto seminascosto dal computer portatile fu immortalato in uno scatto destinato a fare la storia del nostro tempo. Il banco di legno, lo sgabello troppo alto, la tecnologia e la natura sullo sfondo, ancestrale come il mestiere del padre Massimiliano, pastore nei pascoli di Samoclevo e Terzolas. Eccola dunque Fiammetta, ecco i suoi dieci anni, la sua zona rossa, la sua didattica a distanza e la sua resistenza, emblematica nella sua semplicità. A quasi un anno di distanza, la sua storia è diventata protagonista del libro curato da Massimo Granchi e illustrato da Davide Maria Lucchesi. Il volume sarà presentato sabato 11 dicembre alle 16 presso la Torraccia di Terzolas.

Edito da Extempora, il libro, intitolato “Fiammetta e lo stambecco bianco”, si rivolge ai bambini e ai ragazzi. La lotta alla pandemia ha chiesto anche a loro il suo tributo sotto forma di rinunce e sacrifici. I più giovani hanno saputo adeguarsi anche nei momenti più significativi della loro quotidianità. Un destino comune a tutti nel quale, tuttavia, la storia di Fiammetta emerge per la sua unicità. Attorno al suo banco isolato, infatti, non c’erano le mura domestiche bensì le distese della Val di Sole e 350 capre al pascolo. La pandemia non poteva fermare il lavoro della mamma, operatrice sanitaria. Né l’impegno di papà Massimiliano, chiamato a gestire l’allevamento di famiglia. Entrambi i genitori, però, sapevano di poter contare sulla straordinaria capacità di adattamento di Fiammetta. Che, dopo le lezioni seguite in videoconferenza grazie all’hotspot del cellulare, non mancava di dare il suo contributo alla cura degli animali tra la malga di Terzolas e la Rocca di Samoclevo.

Da allora sono accadute molte cose. Le scuole hanno riaperto, i vaccini danno un contributo decisivo e in molti vedono in quell’immagine quasi fiabesca scattata nei giorni più bui dell’epidemia uno stimolo a resistere in questi tempi ancora difficili. La scorsa primavera, il Cagliari Calcio ha eletto ufficialmente Fiammetta “dodicesima in campo” omaggiando il suo impegno e la passione sportiva della famiglia, originaria della Sardegna. Il 30 ottobre, invece, è arrivata la convocazione più emozionante: quella in Vaticano ad opera di Papa Francesco. “Cosa hai fatto Fiammetta, che hai smosso il mondo con questo tuo modo di essere?” le ha chiesto il pontefice guardando nei suoi occhi visibilmente emozionati. La risposta, forse, si trova proprio nelle pagine del libro.

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