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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica / Riva del Garda

Ferrovia Rovereto-Garda, c'è lo studio di fattibilità. Progetto da 500 milioni di euro

Presentato questa mattina lo studio per collegare il lago di Garda con il Brennero. Una tratta da 27 minuti con fermate a Mori e Torbole

“Non chiamatela ferrovia Rovereto-Busa, ma Germania-Busa. Non stiamo pensando a un mezzo di trasporto alternativo per i pendolari tra Riva del Garda e Rovereto, ma a una ferrovia che ci collega con il resto d’Europa”. Il presidente della Giunta Maurizio Fugatti ama fare le cose in grande. Sia sul fronte delle opere sia su quello delle spese. Per realizzare il collegamento ferroviario tra l’Alto Garda e l’attuale ferrovia del Brennero serviranno infatti 500 milioni di euro (450 per il collegamento in sé, più 50 milioni per la realizzazione di parcheggi e l’adeguamento della mobilità urbana). “Soldi che - nelle parole di Fugatti - la Provincia non ha”. Ma che il presidente leghista confida saranno investiti dalla Rete ferroviaria italiana (Rfi).

Del progetto in questione si parla da più di un decennio. “Quando si tratta di mobilità servono meditazione e tempo”, ha detto il dirigente generale del dipartimento Territorio e trasporti della Provincia Roberto Andreatta. Il collegamento era stato infatti inserito già nel 2008 nel piano urbanistico provinciale (Pup). Poi nel 2014 è finito nel piano territoriale della Comunità Alto Garda e Ledro. Infine un anno fa, l’accordo per la realizzazione di uno studio di fattibilità da parte di Rfi.

Secondo lo studio presentato venerdì 25 febbraio, sono 92 i Comuni che avranno un impatto diretto dalla ferrovia, in Trentino Alto Adige ma anche in Veneto e Lombardia, per un totale di 900mila persone coinvolte. Per i sindaci di Mori e Riva del Garda, Stefano Barozzi e Cristina Santi, l’opera è positiva. “Attendiamo quest’opera da anni, finalmente rilanceremo in un’ottica di sostenibilità tutto il territorio dell’Alto Garda da sempre congestionato dalle auto”, ha detto Santi.

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Obiettivo: ridurre il traffico

Uno degli obiettivi principali del progetto è infatti proprio quello di ridurre il traffico su strada. Parliamo di 19mila veicoli registrati in media ogni 24 ore nel 2018 all’altezza di Loppio e di 17.600 a Dro con picchi, nella stagione turistica, che arrivano rispettivamente a 29mila e 22mila veicoli al giorno. “Numeri che quest’area non potrà sopportare a lungo”, ha detto Andreatta. Nel solo mese di agosto 2019, nell’Alto Garda e Ledro si sono registrati 182.980 arrivi, di cui il 71% dalla Germania.

Per Andreatta, la nuova ferrovia potrebbe ridurre di un terzo il traffico su gomma. Lo studio di fattibilità calcola infatti una domanda ordinaria di 180 passeggeri in media ogni ora per direzione (per esempio Bolzano-Riva del Garda), ai quali aggiungere la componente turistica: 150 passeggeri in media per ogni treno con punte fino a 300 passeggeri per corsa nei mesi di luglio e agosto.

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L’ipotesi di progetto scelta dalla Giunta

Lo studio di fattibilità di Rfi è partito dalle tre ipotesi al vaglio già nel 2014:

  1. Un collegamento diretto tra Rovereto e l’Alto Garda della lunghezza di 15 chilometri;
  2. Un collegamento che si aggancia alla ferrovia del Brennero all’altezza di Mori, con fermate intermedie a Mori borgata, Mori industriale e Torbole e un totale di 20,41 chilometri da realizzare;
  3. Un collegamento diretto tra Rovereto e Arco della lunghezza di 13,65 chilometri.

La prima e la terza ipotesi permetterebbero di raggiungere il lago dalla città della quercia in soli 9 minuti. Ma taglierebbero fuori gli abitati di Mori e Torbole e perderebbero il collegamento, ritenuto centrale dalla Giunta, con l’asse del Brennero.

Per questo la Provincia ha optato per la seconda opzione, della durata di 27 minuti. Il servizio prevederebbe 35 corse al giorno fra Riva e Rovereto, di cui 17 prolungate su Bolzano. La tratta Riva-Rovereto sarebbe servita con due corse all'ora (con un distanziamento tra i 23 e i 37 minuti), ogni ora invece il tragitto Riva-Bolzano. Il 90% del collegamento dovrebbe transitare in galleria, uscendo allo scoperto solo in prossimità delle fermate.

Ora che lo studio di fattibilità è pronto, la progettazione entrerà nel vivo, con la valutazione di impatto ambientale e tutte le altre autorizzazioni richieste. Se tutto andrà come sperato dalla Giunta, a quel punto sarà il momento di affrontare il nodo risorse: i 500 milioni di euro che la Provincia non ha e che conta verranno investiti da Rfi.

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