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Fa fatturare la compagna e incassa 50mila euro dal Centro S. Chiara: funzionario nei guai

Il dipendente pubblico, architetto 60enne, dovrà giustificare di fronte alla Corte di Conti l'incasso dei lavori eseguiti per l'ente teatrale

Cinquantamila euro "in nero" dal Centro Servizi Culturali Santa Chiara. Questa l'accusa mossa dalla Corte dei Conti ad un funzionario provinciale, architetto 60enne, che avrebbe svolto attività extralavorativa per l'ente teatrale senza alcuna autorizzazione a poterlo fare. Il professionista ha ricevuto un invito a dedurre dopo le indagini, partite da una segnalazione della stessa Provincia.

Inizialmente la segnalazione riguardava una somma di 5000 euro. Gli inquirenti si sono accorti che invece era ieci volte tanto la cifra totale delle retribuzioni apparentemente ingiustificate. Tra le irregolarità è stata trovata anche una fattura emessa dalla compagna, anche lei architetto, d e poi trasmessa, per essere pagata, attraverso l'indirizzo personale di posta elettronica del funzionario.

Il sospetto, dunque, è che l'architetto-funzionario si sia fatto pagare attraverso la partita Iva della compagna, essendo conscio di non poter svolgere attività extralavorativa al di fuori del pubblico impiego. Le fatture contestate, come detto, riguardano asseriti lavori svolti su mandato del Centro Servizi Culturali Santa Chiara che, pur essendo di gestione sostanzialmente pubblica, è un soggetto di diritto privato. 

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