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Epatiti acute nei bambini, secondo l'esperto causata da "possibile ragione immunitaria"

A esprimersi è il noto virologo Andrea Crisanti

All'origine dei casi di epatite acuta ci potrebbe essere una "ragione immunitaria", la patologia ha colpito centinaia di bambini in tutto il mondo. Secondo il virologo Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova, è "ancora prematuro" esprimersi sul fenomeno delle epatiti pediatriche su cui cominciano ad arrivare segnalazioni anche in Italia.

Seconodo l'esperto, la soluzione di questa situazione andrebbe ricercata "indagando su una possibile ragione immunitaria", qualcosa che ha a che fare con l'immunità dei bambini. "Da quello che emerge dal Regno Unito, sembrerebbe che sia un'infezione virale da adenovirus una delle ipotesi più quotate - osserva -. Ora, il perché improvvisamente l'adenovirus si assocerebbe a queste epatiti nei bambini rimane un mistero". Fra le tesi su cui si ragiona "sembrerebbe che questi bambini si siano infettati tardi con questo virus e che di fatto siano stati in qualche modo preservati per misure di distanziamento. È come quando un adulto si prende la varicella o il morbillo: può avere complicazioni più gravi rispetto a quando prende queste infezioni da piccolo. Potrebbe essere" nel caso in cui si confermi questa ipotesi sull'origine infettiva della patologia, "che questi bambini abbiano contratto questi virus in un momento in cui sono più suscettibili".

"Faccio un altro esempio sulla poliomielite - dice Crisanti -. Questa malattia in Italia aveva un'indice di trasmissione elevatissimo, succedeva quindi che quasi tutti si infettavano quando erano ancora molto piccoli. E nei bambini la polio solo raramente dà la paralisi. Viceversa negli Stati Uniti la maggior parte dei bambini non si infettava, la polio la si prendeva più spesso da grandi e negli adulti causava sempre paralisi. Di fatto era molto più grave questa patologia negli Usa che in Italia, dove nel 1915-1920 per condizioni igieniche scadenti si infettavano tutti molto precocemente". Tornando alle epatiti, "le misure di restrizione hanno forse in qualche modo ritardato l'età, il momento in cui i bambini contraggono malattie comuni", ragiona l'esperto. Crisanti appare invece più scettico rispetto all'ipotesi di una nuova variante o virus. "Ritengo si debba esplorare maggiormente l'eventuale ragione immunitaria", conclude Crisanti.

Fonte: Today

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