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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Ennesimo boccone avvelenato, fatale per Uma

Il cane di Andrea Osti, della fattoria didattica Camponzin, è stato ucciso da un boccone avvelenato durante una passeggiata nel bosco

"Oggi siamo andati a farci la nostra solita, ennesima passeggiata e ti ho riportata in fattoria in una carriola. Morta. Per un boccone avvelenato che in un minuto ti ha portata via". Andrea Osti, della fattoria didattica Camponzin fra Sardagna e Sopramonte, dà così su Facebook l'annuncio della morte, sabato 5 marzo, di Uma. 

L'ennesimo boccone avvelenato, che oltre a provocare la morte degli animali può mettere in pericolo i bambini e danneggia l'ambiente. Un fenomeno più diffuso di quel che si pensi e che, spiegava il presidente dell’Ordine dei veterinari Marco Ghedina pochi giorni fa in seguito ad alcuni episodi di gatti seviziati, "è sempre attuale, nonostante si tratti di un reato".

Chiunque causi la morte di un animale per crudeltà o senza necessità è infatti punito con la reclusione da quattro mesi a due anni. Non solo: l'avvelenamento di un animale costituisce reato anche nel caso in cui il gesto non dovesse causarne la morte. La pena è la reclusione da tre a 18 mesi o una multa da 5mila a 30mila euro.

Osti è conosciuto per la sua fattoria didattica, divenuta punto di riferimento per scolaresche, famiglie e associazioni ed è stato premiato da Coldiretti con il premio "Oscar green" come "innovatore per Natura" per la categoria "noi per il sociale". "In un mondo di bombe e brutture, tu mi ricordavi la bellezza semplice di una capriola sulla neve - scrive ora su Facebook -. Non pubblico queste foto per spettacolarizzare il dolore: ci sono conflitti e situazioni orrende ovunque causati dalla malvagità umana, e anche a casa nostra ci sono persone senza cuore che arrivano a uccidere gli animali così, senza motivo: siate maledetti".

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