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Coronavirus, è in arrivo il Dpcm di dicembre con le regole per Natale

Gli spostamenti tra regioni rimarranno vietati, quasi sicuramente, ma il nuovo provvedimento potrebbe portare novità su chiusure ed aperture, insieme alle raccomandazioni per Natale e Capodanno. Gli ultimi giorni di novembre sono decisivi

Rimane grande l'incognita sul Natale, anche se recentemente, la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa aveva escluso questo «rischio» di un Natale in solitaria come è avvenuto per la Pasqua 2020. Le possibilità delle quali ha parlato Zampa riguardavano, appunto, un Natale tra parenti, anche se a stretto giro, con il coinvolgimento del primo grado solamente. A due settimane dal nuovo Dpcm (Decreto del presidente del Consiglio dei ministri) questa possibilità sembra, però, sfumare. Un po' perché pare che tra regioni non ci si potrà ancora spostare. Quindi tutte quelle persone che abitano in regioni diverse dai propri parenti, non si potranno incontrare e dall'altro lato c'è da dire che, a ben ragione, i ministri sono più concentrati sull'andamento del contagio, sulle terapie intensive e sui decessi che sulle feste. 

Eppure, come riporta Today, il nuovo Dpcm dovrebbe portare delle buone notizie: il progressivo allentamento delle misure come il coprifuoco e una serie di regole e raccomandazioni per le feste in arrivo. L'agenzia di stampa Ansa ne enumera qualcuna:  

  • lo shopping per gli acquisti di Natale sarà sicuramente contingentato come sta già avvenendo in questi giorni specialmente in alcune grandi città e nel weekend, anche nelle zone gialle a rischio moderato;
  • per il cenone in casa ci saranno raccomandazioni e non divieti virtualmente inapplicabili: plausibile che non si possa essere più di sei a tavola, quindi solo conviventi e parenti stretti; 
  • potrebbe essere portato a sei anche il numero di commensali nei ristoranti delle zone gialle;
  • gli spostamenti saranno interdetti nelle zone rosse e limitati in quelle arancioni, anche tra regioni sarà sempre consentito il ritorno alla residenza o al domicilio, ma non si prevede un esodo dal nord al sud paragonabile a quello di marzo scorso;
  • il coprifuoco fissato alle 22 in tutta Italia potrebbe essere spostato alle 23 o a mezzanotte la sera del 24 dicembre e magari un po' più in avanti a Capodanno.

Queste ipotesi portano, inevitabilmente, delle perplessità da parte soprattutto del mondo scientifico. Il docente di microbiologia Andrea Crisanti, in una recente intervista a Repubblica, aveva gettato acqua sul fuoco anche sul rallentamento della curva dell'epidemia: «Se si osserva la curva dei contagi e la dinamica dei decessi si capisce come siamo in una situazione sovrapponibile a quella di marzo. E se consideriamo che con il lockdown totale di allora abbiamo dovuto attendere fine aprile per intravedere la famosa fine del tunnel, si può intuire a che punto ci troviamo. E qui non stiamo nemmeno facendo un vero lockdown». Secondo Crisanti ci vorrà più tempo per valutare la fine della seconda ondata dell'epidemia di coronavirus e servirà più tempo per valutare l'efficacia delle misure restrittive: «Io penso che il lockdown bisognerà comunque farlo. Risulterà inevitabile, i numeri lo imporrano. L’Rt resterà superiore o uguale a uno a lungo. È una questione matematica».

Occhi puntati sui numeri e sull'andamento dei contagi a partire da lunedì 16 novembre. Questi giorni potrebbero già fornire un chiaro quadro di quello che accadrà a dicembre e al Natale, anche se, a mettere la firma per confermare o ribaltare tutte le ipotesi sarà sempre il premier Giuseppe Conte. 

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