Conto alla rovescia per la ripartenza anche per il Dolomiti Superski: ecco le novità
Stagione al via il 27 novembre, tra misure anticontagio e nuovi investimenti
Ci sono già stati i primi assaggi (ad esempio sul Presena), ma la data cerchiata sul calendario è quella del prossimo 27 novembre. Tra i tanti comprensori a ripartire per la stagione invernale alle porte, anche il Dolomiti Superski, il maggior comprensorio sciistico italiano: 1200 chilometri di piste a cavallo tra le province di Trento, Bolzano e Belluno.
Le novità principali ovviamente riguardano le misure di sicurezza: obbligo di green pass per gli sciatori, ma non solo. Da gennaio, sarà obbligatorio anche avere un'assicurazione e usare il casco per i minorenni.
Su tutto il comprensorio intanto, nonostante gli stop dell'ultima stagione sciistica, le società che gestiscono gli impianti di risalita hanno investito circa 130 milioni di euro per rinnovare gli impianti stessi e ammodernare piste e sistemi di innevamento programmato. Sono 14 gli impianti di risalita completamente rinnovati, pronti per essere provati, nonché numerose piste rimodellate o recuperate da zone precedentemente utilizzate per fini diversi.
Novità anche nell’offerta di soluzioni skipass per tutte le esigenze. Nella stagione invernale 2021-22 debutta l’opzione "Dolomiti Superdays", una tessera personale non trasferibile, sulla quale il cliente può caricare da un minimo di 8 fino a un massimo di 40 giornate sci non consecutive. Inoltre Dolomiti Superski si è dotato di una app, e per facilitare la connessione al web mette a disposizione una fitta rete di oltre 100 hot-spot WIFI gratuiti presso i punti vendita skipass, le stazioni a valle e a monte dei principali impianti di risalita e in alcuni casi anche su tutta la tratta dell’impianto.
Sul fronte della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, l’impegno di Dolomiti Superski si traduce in azioni concrete, dal software che gestisce i mezzi sulla neve per minimizzarne l’impatto agli impianti di risalita concepiti come infrastruttura di mobilità sostenibile, senza dimenticare la creazione di lavoro come freno allo spopolamento della montagna.