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L'evento

Oltre 10mila persone al Dolomiti Pride: a Trento vince l'amore

Una folla oceanica ha attraversato (e colorato) le strade della città

Una marea arcobaleno, un fiume di colori e anime, di sorrisi e di speranza, di rivendicazione di diritti e di consapevolezza. Ma, soprattutto, un fiume d'amore, in ogni sua singola sfumatura: si potrebbe sintetizzare così il Dolomiti Pride svoltosi a Trento nel pomeriggio di sabato 3 giugno. Una vera e propria festa, sia durante il corteo che ha attraversato le strade della città, sia al Pride Square del parco Le Albere, dove la festa della comunità Lgbtq+ (e non solo) è andata avanti per tutta la serata. Unico fatto ad aver "sporcato" la manifestazione, l'aggressione al sindaco Franco Ianiselli da parte di un gruppo di No Tav. 

A piazza Dante bandiere e, appunto, cartelloni

Parole dalla piazza

Che significato aveva "essere al Dolomiti Pride"? Lo abbiamo chiesto alle persone radunate in piazza Dante prima della partenza del corteo. Maria Vittoria e Teresa hanno vent'anni, sono studentesse, sorridenti con l'arcobaleno che si sono disegnate sulle guance: "Bisogna sostenere qualunque tipo di amore, anche se non è il proprio. In fondo, è importante staccarsi dal quotidiano e vedere una piazza piena d'amore e di rispetto. Perché la cosa bella è che ci sono tante famiglie etero che hanno portato i loro figli, per far capire cosa è davvero il rispetto".

A proposito di famiglie. Una coppia di papà trentini ha fatto una considerazione che dovrebbe far riflettere: "Inclusività? Beh, prima di conoscerci come persone e come coppia c'è sempre un po' di diffidenza. Poi, l'inclusività la fa davvero da padrone. Arriva, ma dopo". Un altro papà, Antonio, invece ha detto: "Appartenendo alla categoria delle famiglie arcobaleno, personalmente, non mi sento tutelato in Italia. Ecco perché è importante essere qui, per rivendicare i nostri diritti". 

Ianiselli aggredito dai No Tav, costretto a lasciare il Dolomiti pride

Non è mancata la politica. Ovviamente il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, presente al corteo e poi Francesco Valduga, sindaco di Rovereto e candidato del centrosinistra per le Provinciali 2023, che ha sottolineato l'importanza di essere presente nel segno della tutela e del rispetto dei diritti di ognuno. 

Il corteo

Intorno alle 16, minuto più minuto meno, il corteo ha preso il via. Musica a tutto volume dai furgoni adibiti a consolle, sorrisi, abbracci, baci. Dire che c'era una grande rappresentanza della comunità Lgbtq+ è riduttivo: al Dolomiti Pride hanno partecipato anche persone che non fanno parte della suddetta comunità, come gli etero, ma che hanno convintamente appoggiato tutto ciò che rappresenta il Pride, a partire dalle persone e dal loro amore.

Sì, al Dolomiti Pride l'amore è ovunque

Ligabue cantava “Metti in circolo il tuo amore” e al Dolomiti Pride lo hanno preso in parola. Gioia ed entusiasmo hanno riempito le strade della città, con il corteo che da piazza Dante si è spostato poi in via Gazzoletti, quindi via Torre Verde, via Bernardo Clesio e via dei Ventuno. E poi ancora piazza Venezia, fino a Largo Porta Nuova in direzione di Piazza Fiera, via Dietro le Mura A, via Santa Croce e corso 3 Novembre. Tappa successiva in via Perini, fino all’incrocio con via Giusti. Quindi, via Anna Maestri e il sottopassaggio che conduce nel quartiere Le Albere con l’arrivo a destinazione dei manifestanti.

È qui la festa

Il Dolomiti Pride è stata anche un’occasione di consapevolezza, l’occasione per fare il punto sulla situazione dei diritti delle persone. I diritti della comunità Lgbtq+ ma anche quelli delle famiglie arcobaleno, passando per le istituzioni. Che cosa lascia quindi questa esperienza? Forse, tutto si può racchiudere nelle parole di una signora, sorridente dietro i suoi occhiali blu, i capelli grigi raccolti in un laccetto arcobaleno: "Che cosa c'è di sbagliato in questo posto? Tutti si vogliono bene, sorridono, sono felici. Se fossimo più felici, la vita avrebbe un colore diverso". 

Domande in cerca di risposta al Dolomiti Pride

Dalle parole alla musica, con gli show di, tra gli altri, Caterina Acler e Lucia Poli, il Duo Eroma, autrici nel 2018 dell’inno del Dolomiti Pride, Ethan, giovane artista queer italo-brasiliano con all’attivo collaborazioni con Ghemon, Ainé, Emma Nolde e Voodoo Kid e poi i dj set di Cuccx, Micky PDj e Roby M Rage. Una vera a propria festa in una giornata in cui, a Trento, ha vinto l'amore.

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