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Trentini all'estero: "Ero stufo dell'Italia, ma penso sempre di tornare". Ecco il documentario 'Ndovat?

Trenta interviste a trentini che si sono trasferiti all'estero. Ecco il documentario di Trentini nel mondo realizzato da otto giovani

"Ero stufo dell'Italia, non ho un altro modo carino per dirlo". Ma dall'altra parte: "Si può sempre tornare, se non ti va più, e ricominciare". Sono voci che parlano schiettamente della loro esperienza all'estero quelle raccolte otto giovani trentini, che per dieci mesi hanno girato il mondo intervistando i loro conterranei emigrati. Voci più o meno giovani, voci "fuori dal coro" ma nemmeno tanto: sono infatti tantissimi i giovani che ogni anno partono dal Trentino per trovare lavoro all'estero.

Qualcuno la vede come una situazione temporanea, qualcuno no. C'è chi si è trasferito a Berlino pensando di starci sei mesi poi, complice l'amore, quei sei mesi sono diventati undici anni. Trenta testimonianze divise tra Berlino, Amsterdam, Londra, Sidney. Dottorandi, ragazze alla pari, consulenti finanziari, creativi, ma qualcuno è andato a lavorare in fattoria e qualcun altro fatto anche il cuoco: "Perchè comunque, diciamocelo, noi italiani sappiamo cucinare".

"Tornerò quando l'Italia mi offrirà un ambiente stimolante"

Si chiama "'Ndovat?", e non poteva essere altrimenti, il documentario realizzato dall'Associazione Trentini nel Mondo in collaborazione con l'Ufficio Emigrazione della Provincia autonoma di Trento. E' disponibile su youtube ed abbiamo pensato di riproporvelo a questo link (clicca qui), perchè rappresenta una collezione di punti di vista molto diversi di persone che hanno in comune il fatto di aver lasciato il Trentino per trasferirsi all'estero.

Chiara Migazzi, Veronica Benedetti, Silvia Carli, Giulia Segata, Francesca Vettori, Elisa Beatrici, Ilaria Faes e Giacomo Beatrici sono andati in giro per l'Europa per dieci mesi a raccogliere le esperienze dei loro conterranei e, più o meno, coetanei, per raccontare i loro sogni, la loro voglia di mettersi in gioco e, in molti casi, di ritornare.

Lavorare vivendo su una barca nel Mediterraneo? Si può fare...

Dai loro racconti emerge la voglia di potersi realizzare, di innovarsi, di mettersi in gioco. Torna più volte il fatto che in Italia tutto sia più ingessato, fermo, ripetitivo. E' un fenomeno che riguarda sempre più giovani in Italia: si pensi che nel 2011 erano partiti in 50mila, e 5 anni dopo i giovani emigranti erano già il triplo, 150mila. Praticamente una città delle dimensioni di Trento. "Il pensiero di tornare c'è sempre, ma si realizzerà solamente se l'Italia mi darà un ambiente stimolante, competitivo - dice Giulio, da Londra -. Se sarà così tornerò di sicuro, perchè lo stile di vita italiano mi piace". Ecco: lo stile c'è, e forse noi italiano dovremo metterlo anche in azioni che permettano ai nostri giovani di poter rimanere qui e realizzarsi, a vantaggio di tutti.

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