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La simulazione

Cosa fanno i militari in caso di disinnesco di ordigni e decontaminazione

L'esercitazione organizzata in Trentino a fine aprile per consolidare la preparazione dei militari e dei corpi speciali

Come si comportano gli artificieri dell’esercito e gli altri corpi dello Stato quando devono disinnescare un ordigno e in caso di contaminazione? È la domanda alla quale, periodicamente, i militari si trovano davanti, nelle esercitazioni e nelle simulazioni programmate per acquisire una preparazione sempre più solida sul campo.

Ed è la domanda alla quale hanno risposto i militari impiegati nella simulazione specialistica congiunta tenutasi a fine aprile in Trentino, al termine del disinnesco di diversi proietti d’artiglieria a presunto caricamento speciale, appartenenti alla prima guerra mondiale. L’operazione denominata Cimana 2022, che prende il nome del luogo in cui è stata organizzata, aveva come obiettivo quello di consolidare le capacità operative di emergenza in caso di contaminazione.

simulazione operazione militare-2

L’addestramento propedeutico interforze organizzato a Malga Cimana ha permesso di testare i protocolli di intervento su operatori che venissero malauguratamente investiti da esalazioni chimiche o batteriologiche. Nulla è stato lasciato al caso, la simulazione ha infatti coinvolto tutte le parti attive in caso di disinnesco e contaminazione: i militari del 2° reggimento genio guastatori appartenenti alla brigata alpina “Julia”, i tecnici militari del centro tecnico logistico interforze Nbc di Civitavecchia, l’unità operativa Trentino Emergenza dell'Apss e i vigili del fuoco.  

Prima di un’operazione di disinnesco che porta il potenziale rischio di contaminazione, vengono allestiti dispositivi campali predisposti alla decontaminazione degli operatori, del corpo militare della croce rossa che si occupa degli aspetti sanitari e delle forze dell’ordine che garantiscono la cintura di sicurezza necessaria. Il coordinamento e la pianificazione sono stati curati dal commissariato del governo di Trento e dal comando truppe alpine di Bolzano.

simulazione operazione militari-2

L’area di operazione è stata accuratamente individuata al fine di garantire, durante l’operazione di disinnesco, l’incolumità della cittadinanza e permettere agli operatori di delimitare ed agire all’interno di un’idonea bolla di sicurezza. Le stesse caratteristiche, infatti, che permetterebbero un eventuale soccorso sicuro, come nel caso estremo simulato, senza investire minimamente la popolazione.

Il luogo in cui hanno operato i militari e tutto l’assetto emergenziale, si trova in una zona non abitata e che si presta logisticamente allo schieramento campale della sala operativa e di una stazione di decontaminazione, con la disposizione organizzata degli assetti tecnici di appoggio.

In caso di ritrovamento di ordigni e presunti tali in natura è importante, ricordano i militari, non toccarli e segnalarli immediatamente alle forze dell’ordine presenti in zona per permettere loro di intervenire e salvaguardare l’incolumità di tutti.

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