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Economia

Danni collaterali della guerra: azienda trentina perde commessa milionaria

La guerra in Ucraina silura anche le prospettive commerciali delle aziende trentine: “Chi aveva intrapreso scambi con la Russia è in una trincea paralizzante”

Oltre un milione di euro per una prima fornitura di 20mila pezzi al mese. È quanto prevedeva il contratto tra l’azienda trentina Zuccari e un grosso cliente russo. Un accordo sfumato nel giro di pochissimi giorni. Una delle tante conseguenze della guerra di Putin all’Ucraina.

Ucraina, la preoccupazione delle imprese trentine

“Da essere umano penso prima di tutto alle condizioni di sopravvivenza dei civili coinvolti. La solidarietà, la vicinanza e il sostegno alle vittime rimangono l’assoluta priorità. Ma da imprenditore non posso ignorare il prezzo che pagheranno i comuni cittadini e le aziende di tutte le nazioni coinvolte, sia direttamente che indirettamente”, spiega Stefano Sala, dirigente e fondatore di Zuccari.

Cosa vuole Putin? Cosa può fare l'Europa?

L’azienda di Sala distribuisce Pop, un dispositivo italiano, brevettato e applicabile a tutte le mascherine, che attraverso una miscela balsamica purifica l’aria respirata. Prima dello scoppio della guerra in Ucraina, lo scorso 24 febbraio, la sua impresa stava per chiudere un contratto “di enorme portata” con un grande cliente russo interessato a lanciare il dispositivo e a svilupparlo in futuro come strumento a scopo clinico. Ma l'accordo è sfumato.

Chi aveva intrapreso scambi con la Russia, spiega l’imprenditore trentino, ora si trova “in una trincea paralizzante. E non si tratta solo del danno economico - spiega Sala -, ma anche della prospettiva di relazioni sempre più fragili, se non impossibili, in futuro”.

“Le priorità sono cambiate per tutti - conclude il manager -. Confido nella cooperazione fra gli Stati per portare a una situazione che preservi gli esseri umani e il fermento commerciale che deriva dagli scambi positivi fra nazioni. Il benessere economico è uno degli strumenti più potenti per mantenere la pace, il malessere economico è garanzia di instabilità”.

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