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Venerdì, 19 Aprile 2024
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L'obiettivo di Speranza: zero vittime Covid

Un traguardo mai raggiunto nell'ultimo anno e mezzo. Il 29 agosto del 2020 c'era stato un solo decesso. Speranza ci crede

La battaglia contro il Covid non è finita. Lo ha sottolineato il ministro della Salute Roberto Speranza che ora si prefigge l'obiettivo di zero morti da Covid. "Il dato più drammatico è di chi perde la vita e finché non sarà zero in tutte le Regioni la battaglia non sarà vinta". Speranza ha preso parola durante la presentazione a Roma della ricerca Censis-Janssen 'I cantieri della sanità del futuro', lo ha fatto fornendo un quadro puntuale sulla situazione epidemiologica e la campagna vaccinale precisando che "non possiamo non vedere che, rispetto a bollettini drammatici, con centinaia di persone che perdevano la vita, oggi c'è un dato che anche su quel fronte è sceso in maniera molto significativa". È chiaro che "siamo ancora dentro questa sfida" e "ci sono insidie e questioni aperte, a cominciare da quella delle varianti". Ma i numeri, ha detto il ministro, "ci confortano: in Italia, fino a poche settimane fa, avevamo circa 3.800 posti occupati in terapia intensiva, oggi siamo a circa 380. Dunque, -90%. Siamo arrivati a sfiorare i 30.000 posti letto occupati in area medica, siamo oggi intorno ai 2.500. Anche in questo caso, -90%". In ogni caso per Speranza finché conteremo delle vittime, quella col Covid sarà ancora "una battaglia incompiuta, da giocare ogni giorno con la massima energia". 

Come riporta Today, in un anno e mezzo di pandemia non c'è stato un singolo giorno in cui non si siano contate vittime del Covid. Il 29 agosto del 2020 è stato registrato un solo decesso, ma più in generale il numero delle vittime è rimasto sempre molto basso e a partire da metà luglio quasi sempre sotto le dieci unità. Dal 2020 è però cambiato tutto: il virus che non è più il ceppo di Wuhan o la mutazione D614G, ma è rappresentato dalle varianti Alpha  e soprattutto Gamma. I vaccini hanno contribuito e tutt'ora contribuiscono a ridurre drasticamente il numero degli ospedalizzati e delle vittime. I numeri di ricoverati e terapie e intensive sono simili a quelli del 2020, ma non va dimenticato che l'Italia è stata sottoposta a un lungo lockdown l'anno precedente.  

C'è un altro importante risultato che è stato raggiunto e lo ha evidenziato Matteo Villa dell'Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale), in base al trend attuale «entro fine giugno la letalità di Covid in Italia dovrebbe essere calata di circa l'80%» e grazie ai vaccini. Il modello matematico utilizzato dall'Ispi per calcolare la pericolosità sociale del virus ci dice che siamo ormai a un passo da quel 90% che renderebbe il Sars-Cov-2 paragonabile ad un'influenza.

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