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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Covid, il Trentino resta nelle soglie per la zona bianca. In Italia incidenza in crescita al centro e al sud

Il rapporto dell'Agenas conferma il buon andamento dei dati

Il Trentino resta ampiamente al di sotto dei parametri stabiliti per mantenere la zona bianca. Lo conferma l'ultimo rapporto dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). Nel dettaglio, nella Provincia autonoma di Trento il tasso di incidenza settimanale è fermo a 35,39 casi ogni 100mila abitanti. Per cambiare colore e passare in zona gialla, l'incidenza dovrebbe essere stabilmente tra i 50 e i 150 casi ogni 100mila abitanti. 

Positivo anche l'altro fattore decisivo per la classificazione, quello dei ricoveri: in Trentino le terapie intensive sono vuote (la soglia critica è fissata al 10%), e le persone ospedalizzate occupano in tutto il 3% dei posti disponibili (non si può andare oltre il 15% per rimanere in zona bianca).

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Cresce dell'1% in 4 regioni il tasso di occupazione di terapie intensive da parte di pazienti Covid: Emilia Romagna (che raggiunge il 4%), Lazio (che arriva al 7%), Lombardia (che arriva al 3%) e Toscana (che arriva al 5%). Anche il valore nazionale, dopo settimane di stabilità, segna +1%, raggiungendo quota 4%. È stabile la Sardegna all'11%, oltre la soglia del 10%, uno dei nuovi parametri per il cambio di colore. Segno meno invece per la Pa di Trento che torna a 0.

Questo, nel dettaglio, il tasso di occupazione dei posti in terapia intensiva nelle singole regioni da parte di pazienti affetti da Covid-19: Abruzzo (1%), Basilicata (1%), Calabria (2%), Campania (3%), Emilia Romagna (+1%, arriva al 4%), Friuli Venezia Giulia (1%), Lazio (+1%, arriva al 7%), Liguria (7%), Lombardia (+1%, arriva al 3%), Marche (3%), Molise (3%), PA di Bolzano (2%), PA di Trento (-1%, raggiunge quota 0%), Piemonte (1%), Puglia (3%), Sardegna (11%, oltre soglia del 10%), Sicilia (7%), Toscana (+1, raggiunge quota 5%%), Umbria (1%), Valle d'Aosta (0%) e Veneto (2%).

Resta al 5%, a livello nazionale, il tasso di occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid-19 nei reparti di area non critica degli ospedali. Ma sono 7 le regioni che vedono un aumento: Abruzzo (arriva al 4%), Campania (al 7%), Emilia Romagna (al 5%), Lazio (al 7%), Molise (al 2%), Puglia (al 4%) e Sicilia, che arriva al 14% subito sotto la soglia del 15%, indicata come uno dei parametri per il cambio di colore delle regioni. Mentre il Veneto vede un calo dell'1%. In generale è nelle regioni del centro Sud che si vede ancora un maggior peso del Covid-19 in area medica. La Sicilia, infatti, è seguita da Calabria (al 11%), Basilicata, Campania, Lazio e Sardegna (al 7%).

Questa, nel dettaglio l'occupazione dei posti letto nei reparti di malattie infettive, medicina interna e pneumologia da parte di pazienti Covid, rispetto al totale di quelli disponibili: Abruzzo (+1, arriva a 4%), Basilicata (+1%, arriva al 7%), Calabria (+1% arriva all'11%), Campania (+1%, arriva al 7%),), Emilia Romagna (+1%, arriva al 5%), Friuli Venezia Giulia (2%), Lazio (+1% arriva a 7%%), Liguria (3%), Lombardia (4%), Marche (5%), Molise (+1%, arriva al 2%), Bolzano (2%), Trento (3%), Piemonte (2%), Puglia (+1%, arriva al 3%), Sardegna (7%), Sicilia (13%), Toscana (5%), Umbria (4%), Valle d'Aosta (4%) e Veneto (-2, torna al 2%).

È di 68,91 a livello nazionale, il numero di contagi settimanali da Sars-Cov-2 per 100.000 abitanti, relativi alla settimana 2-8 agosto, in crescita rispetto ai 63,65 registrati dal 26 luglio al primo agosto. Ma tre regioni superano quota 100: Sardegna (142,03), Toscana (119,73) e Sicilia (104,55).

In base ai nuovi parametri stabiliti, se in una regione l'incidenza dei casi di infezione settimanali per 100.000 abitanti è compresa tra 50 e 150 ogni 100mila abitanti, per restare in zona bianca, il tasso di occupazione delle terapie intensive non deve superare il 10% o l'occupazione dei reparti ospedalieri non deve superare il 15%. Se questi parametri sono entrambi superati la regione passa in fascia gialla.

Questa, nel dettaglio, la situazione dell'incidenza nelle regioni: Abruzzo (47,61), Basilicata (56,76), Calabria (57,12), Campania (56,48), Emilia Romagna (93,01), Friuli Venezia Giulia (51,65), Lazio (64,70), Liguria (58,10), Lombardia (45,55), Marche ( 78,47), Molise (19,20), PA di Bolzano (29,85), PA di Trento (35,39), Piemonte (32,59), Puglia (39,64), Sardegna (142,03), Sicilia (104,55), Toscana (119,73), Umbria (94,81), Valle d'Aosta (65,58) e Veneto (94,75). I valori regionali sono quasi tutti in crescita rispetto alla settimana precedente, fatta eccezione di Lazio, Molise, PA di Bolzano, PA di Trento e Veneto. 

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