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Coronavirus, dal carcere: «Iniziata la terza ondata, 480 detenuti infetti, 927 vaccinati»

Diversi i timori del sindacato di polizia penitenziaria

Il bollettino dell'andamento del contagio e delle vaccinazioni arriva anche dal carcere, attraverso il Spp (Sindacato polizia penitenziaria). «Con un aumento del 20% rispetto ai 15 giorni precedenti, si può dire che la terza ondata è iniziata» si legge in una nota. I detenuti contagiati sono 480, la regione più colpita è la Lombardia con 82 casi mentre gli istituti più colpiti sono quelli di Volterra con 60 detenuti seguito da Chieti con 42, Pescara e Padova 23. I poliziotti penitenziari contagiati, invece, sono 680. La regione che vede più contagi è la Campania con 77 positivi seguita dalla Puglia con 43 mentre gli istituti con più contagi sono quelli di Orvieto e Chieti con 18 infetti.

«Il piano vaccinale» prosegue la nota «parte con difficoltà con 5764 poliziotti penitenziari avviati alla prima somministrazione con molte regioni in cui nessuno poliziotto è stato ancora vaccinato, come ad esempio il Molise; mentre, peri detenuti ancora peggio, con solo 927su un totale di circa 54 mila detenuti». Sono dati, questi, comunicati da Aldo Di Giacomo, segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria Spp.

«Il piano vaccinale per le carceri parte molto a rilento» afferma Di Giacomo «con la maggior parte delle regioni in cui i vaccini realmente ancora non vengono effettuati. Il dato fornito dall’Amministrazione è un dato non reale in quanto si parla di avvio alla vaccinazione e non di reale somministrazione che ad ogni buon conto inizierà in questi giorni. Per la popolazione detenuta ancora peggio con quasi solo mille unità vaccinate. Siamo molto preoccupati perché se il virus, ma soprattutto le sue varianti dovessero entrare nelle carceri il pericolo sarebbe altissimo. Abbiamo provveduto in queste ore ad allertare l’Amministrazione ma soprattutto le Asrem ed i Prefetti per velocizzare al massimo l’effettuazione dei vaccini per i poliziotti penitenziari ed i detenuti».

La paura del sindacato è che quanto avvenuto durante la prima e la seconda ondata all'interno delle carceri, possa ripetersi anche con la terza ondata. «Eventuali ulteriori ritardi» conclude Di Giacomo «potrebbero essere di grave pregiudizio all’incolumità di detenuti e poliziotti, volendo solo ricordare di tre poliziotti morti per Covid-19, in solo 15 giorni, nel carcere di Carinola, con 10 poliziotti morti nella seconda ondata e 12 detenuti».

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