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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Covid, Gimbe: si inverte la curva dei contagi, ma Novavax non decolla

La fondazione ribadisce la netta contrarietà all'ipotesi di abbandonare la mascherina al chiuso

E' arrivato il monitoraggio sulla situazione del contagio da Covid in Trentino della prima settimana di marzo. Sul territorio della Pat si registra una performance in miglioramento per i casi attualmente positivi per 100mila abitanti (521) e si evidenzia una diminuzione dei nuovi casi (-7,8%) rispetto alla settimana precedente. Sotto soglia di saturazione i posti letto in area medica (10,6%) e in terapia intensiva (2,2%) occupati da pazienti Covid-19.

La popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è pari 82,5% (media Italia 83,6%) a cui aggiungere un ulteriore 3,1% (media Italia 1,9%) solo con prima dose. Il tasso di copertura vaccinale con terza dose è del 81,5% (media Italia 82,8%). Il tasso di copertura vaccinale con quarta dose è del 1,2% (media Italia 2,4%).

La popolazione 5-11 che ha completato il ciclo vaccinale è pari 29,3% (media Italia 32,3%) a cui aggiungere un ulteriore 3,8% (media Italia 4,8%) solo con prima dose. L'elenco dei nuovi casi per 100mila abitanti dell'ultima settimana per la provincia di Trento 343 (-7,8% rispetto alla settimana precedente).

"Dopo cinque settimane - dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe - si arresta la discesa dei nuovi casi settimanali, nonostante un calo del numero dei tamponi dell’8,8% rispetto alla settimana precedente. I nuovi casi si attestano intorno a 279 mila, con un incremento dell’1,5% e una media mobile a 7 giorni che sale da 39.339 casi del 1° marzo a 39.936 l’8 marzo (+5,8%)". 

Il vaccino Novavax non decolla

Dal 28 febbraio, fa sapere sempre la fonazione, sono state somministrate 11.595 dosi vaccino Novavax, di cui il 59,2% in persone over 50, la maggior parte delle quali in età lavorativa. "La speranza - commenta Cartabellotta - che questo vaccino, basato su una tecnologia più tradizionale rispetto agli innovativi vaccini a mRNA, potesse convincere gli indecisi è stata disattesa. Purtroppo, sul fronte dei nuovi vaccinati nessun boom".

Rischioso abbassare la guardia

"Il recente incremento dei nuovi casi - conclude Cartabellotta - consegue verosimilmente all’interazione di vari fattori: rilassamento della popolazione, diffusione della più contagiosa variante Omicron BA.2, persistenza di basse temperature che costringono ad attività al chiuso, verosimile calo della protezione vaccinale nei confronti dell’infezione dopo qualche mese dalla dose booster. In ogni caso, al di là delle motivazioni, i dati dimostrano che la circolazione del virus è ancora molto elevata: quasi 40 mila nuovi casi al giorno, oltre 1 milione di positivi e un tasso di positività dei tamponi all’11,4%. Serviranno 7-10 giorni per capire se la risalita della curva coincide con l’inizio di una nuova ondata, con successivo impatto sugli ospedali, o si tratta semplicemente un semplice rimbalzo. Nel frattempo, indipendentemente dalla scadenza dello stato di emergenza, è pura follia pensare di abbandonare l’utilizzo delle mascherine al chiuso, fondamentali per contenere il più possibile la trasmissione del contagio, vista anche la limitata efficacia del vaccino nel ridurre il rischio di infezione. Sul fronte delle vaccinazioni, considerato che un’ampia fetta della popolazione è suscettibile al contagio, rimane prioritaria la somministrazione del ciclo primario a 4,67 milioni di persone e del booster a 2,8 milioni, in particolare agli over 50 a rischio elevato di malattia grave".

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