JJ4 e MJ5 possono essere uccisi? Come stanno (davvero) le cose
Il Tar di Trento ha respinto le istanze delle associazioni animaliste ma non significa che la Provincia abbia mani libere di fare quello che vuole con gli orsi
Il Tar di Trento ha respinto le istanze delle associazioni animaliste, che si erano appellate contro l'ordinanza con cui il presidente della Provincia Maurizio Fugatti aveva decretato l'uccisione di JJ4, colpevole di aver ucciso Andrea Papi. Questa decisione dunque darebbe via libera all'ordinanza della Provincia e ci si chiede dunque se gli orsi possano essere uccisi. Non è così. L'orsa JJ4 e MJ5, attualmente detenuti al centro faunistico Casteller, restano salvi. Ma come stanno davvero le cose?
Il Tar respinge il ricorso degli animalisti
Di fatto il Tribunale amministrativo ha respinto il ricorso presentato dalla Lav, Enpa, Leida e Oipa, che chiedevano l'annullamento della sentenza di morte della Provincia. Nelle considerazioni, i giudici in pratica dicono chiaramente che Maurizio Fugatti ha tutto il diritto di prendere la decisione di abbattere gli orsi perché la sua scelta è in linea con le possibilità che gli garantisce la legge. Quale? Su tutte le così dette "Linee guida del 2021", banalmente un documento tecnico con cui la Provincia regolamenta la gestione degli orsi e decide cosa fare con gli animali problematici.
I giudici danno ragione a Fugatti
E sono proprio le toghe del Tar a ribadire che l'orsa Jj4 "è transitata nella categoria degli orsi ad alto rischio per i quali la misura della rimozione è suggerita immediatamente dal rapporto Ispra Muse del gennaio 2021". Non solo perché "la stessa provincia di Trento, nella memoria difensiva depositata in data 22 maggio 2023, ha ribadito che la misura dell'abbattimento è stata disposta in conformità alle indicazioni contenute nelle linee guida del 2021". Per questo gli animalisti dovrebbero ricorrere contro quelle norme, anche perché, si legge sempre nell'ordinanza che TrentoToday ha avuto l'opportunità di leggere, "non risulta provata la tesi per cui l'approvazione delle Linee guida del 2021 integra "una violazione dei principi fissati dal legislatore comunitario e nazionale". Insomma, entrando almeno in parte nel merito, i giudici ribadiscono come Fugatti abbia agito nel pieno delle sue facoltà quando ha ascritto la condotta di JJ4 al parametro di pericolosità numero 18 del Pacobace, adottando la misura più forte: l'abbattimento.
Tar e Consiglio di Stato, procedimenti paralleli
A questo punto però i provvedimenti di abbattimento restano validi? Sì ma sono sub iudice. Significa che sono nelle mani del giudice. Infatti il Tar ha sì respinto l'istanza ma ce ne è un'altra in corso al Consiglio di Stato, che è il tribunale di secondo grado della giustizia amministrativa. C'è dunque un'altra partita in corso, una parallela e il motivo è semplice. La prima pronuncia del Tar risale al 26 maggio, quando i giudici avevano accolto la richiesta di congelamento dell'uccisione dell'orsa. Lì le strade gli animalisti si sono divise. Alcune associazioni, fra cui la Lav appunto, hanno depositato elementi aggiuntivi a sostegno delle proprie tesi, arrivando così all’udienza del 22 giugno (quella dl rigetto). Altre associazioni sono andate direttamente al grado successivo, cioè il Consiglio di Stato, che aveva già sospeso le ordinanze di Fugatti rimandando a un’udienza fissata per il 13 luglio prossimo. Ecco perché i giudici del Tar hanno sì respinto le istanze degli animalisti ma perché c'è un’altra sospensiva al Consiglio di Stato. Dunque sarà lì che si capirà di più sul destino dell’orsa JJ4.
E non è escluso che possa ancora essere il trasferimento perché, se da una parte il Tar ha riconosciuto che "questa iniziativa non è prevista nell’ordinamento, va peraltro detto che nel corso dell’udienza non è stata nemmeno provata la concreta percorribilità del trasferimento dell’animale". Proprio l’udienza prevista a luglio, concludono i giudici, consentirà anche "alla Provincia di Trento di pronunciarsi su eventuali proposte di trasferimento dell’esemplare pericoloso in altro sito, esterno al territorio della Provincia di Trento". Fermo restando che la Provincia, quindi Fugatti, può prenderla in considerazione come proposta ma non è obbligato.