Durante le giornate del 17esimo festival dell’economia di Trento le manifestazioni di dissenso non sono mancate: dal corteo organizzato dal sindacato di base multicategoriale (Sbm), dalla confederazione unitaria di base (Cub) - uniche sigle sindacali a contestare il festival - e dall’assemblea antimilitarista di Trento, fino all’irruzione di Extinction rebellion (Xr) durante un convegno sulla transizione ecologica. Ma - accusano oggi Sbm e Cub - “la città è stata militarizzata, sono stati operati dei fermi e nessun incontro è stato possibile con i promotori del festival”.

Nel frattempo, però, la situazione non è cambiata: “Il governo Draghi con il suo Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) continua a raccontare favole sul grande piano di investimenti. Col plauso, o meglio, la subordinazione del governo provinciale e dell’amministrazione comunale della città che butta i soldi per un’inutile quanto costosa circonvallazione ferroviaria - affermano Ezio Casagranda (Cub) e Fulvio Flammini (Sbm) -. In realtà, l’edizione appena trascorsa del festival ha confermato che si sta cercando di mascherare in modalità verde e digitale l’attuale modello economico di sfruttamento e mercificazione degli esseri umani, di saccheggio della natura e fonte perpetua di ineguaglianze sociali e di guerre”.

Per questo le due sigle sindacali hanno organizzato un nuovo corteo cittadino per sabato 11 giugno. Il ritrovo è alle ore 16.30 in piazza Dante con arrivo a Largo Nazario Sauro. “Vogliamo ribadire con forza - affermano - che i soldi del Pnrr siano destinati alla bonifica delle aree inquinate di Trento nord, a incentivare la sanità, la scuola e i trasporti pubblici, ad aumentare salari e stato sociale, non a distruggere la nostra città con un’opera inutile”.