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Festival economia / Centro storico / Via Paolo Oss-Mazzurana

In corteo contro il ministro Giovannini e la circonvallazione ferroviaria

Cub e Sbm contestano l'incontro del festival dell'economia: "In Pnrr è la trasformazione verde e digitale di un modello economico di sfruttamento"

Domani, sabato 4 giugno, nell'ambito della terza giornata della 17esima edizione del festival dell'economia, è atteso a Trento il ministro delle Infrastrutture e mobilità sostenibili Enrico Giovannini. Per l'occasione, la confederazione unitaria di base (Cub) e il sindacato di base multicategoriale (Sbm) di Trento hanno indetto un corteo cittadino che si troverà alle 16 in piazza Dante e arriverà al centro sociale in via Oss Mazzurana dove, dalle 17 alle 19, è in calendario l'evento con il ministro.

Giovannini sarà il primo relatore di una conferenza intitolata "Osservatorio sul Pnrr: obiettivi raggiunti e criticità". Acronimo di Piano nazionale di ripresa e resilienza, il Pnrr è il pacchetto di finanziamenti europei destinati all'Italia per la ripresa economia post pandemia. In Trentino arriveranno 1,26 miliardi di euro, utilizzati in gran parte (930 milioni) per realizzare la circonvallazione ferroviaria di Trento. "Un'opera che i due sindacati considerano "inutile quanto costosa: determinerà il prosciugamento di centinaia di fonti d’acqua, la distruzione di terreni agricoli pregiati, lo sfregio di beni culturali, la devastazione di una montagna, espropri di case e stabili, il transito sui terreni inquinati di Sloi e Carbochimica".

"Presentato come un grande piano di investimenti per modernizzare la pubblica amministrazione, rilanciare l’economia, ridurre le disparità sociali e territoriali, nonché tutelare l’ambiente - scrivono Cub e Sbm -, il Pnrr è in realtà la semplice trasformazione 'verde' e 'digitale' dell’attuale modello economico di sfruttamento e mercificazione degli esseri umani, di saccheggio della natura e fonte perpetua di ineguaglianze sociali e di guerre".

A sostegno della propria tesi, Cub e Sbm citano innanzitutto la guerra in Ucraina, "con lo Stato italiano impegnato a riarmarsi, ma anche a esportare armamenti in vari teatri bellici (primo fra tutti quello del conflitto fra Arabia Saudita e Yemen), a inviare soldati nei siti della Nato, a finanziare missioni militari in ogni parte del mondo". C'è poi la contestazione delle "politiche di privatizzazione con la conseguente distruzione di tutte le aziende pubbliche strategiche".

Per le due sigle il problema non è però solo politico: "L’Italia è il Paese fra i 'grandi' con i più bassi salari e le più basse pensioni e il divario sociale aumenta sempre di più. I contratti collettivi nazionali di lavoro, complici i confederati Cgil, Cisl e Uil, vengono rinnovati in ritardo e sempre al massimo ribasso. Le conquiste operaie degli anni Settanta sono state smantellate. Continuano senza sosta gli omicidi sul lavoro, ma per le tre confederazioni l’importante è lavorare con la mascherina".

"Vogliamo che il soldi del Pnrr - concludono - siano destinati alla bonifica delle aree inquinate di Trento nord, a incentivare la sanità, la scuola e i trasporti pubblici, ad aumentare salari e stato sociale, non a distruggere la nostra città con un’opera inutile come la circonvallazione ferroviaria".

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