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Corridoio del Brennero, il punto sui progetti di Rovereto e Trento

In Vallagarina il Comune chiamato a scegliere tra due ipotesi. Nel capoluogo i cittadini chiedono chiarezza: "Troppi 260 treni merci al giorno"

Da una parte, a Rovereto, il consiglio comunale discute le ipotesi per l'interramento della linea ferroviaria dedicata ai treni merci. Dall'altra, a Trento, i componenti dell'associazione "Rete dei cittadini" chiedono a gran voce di rivedere il progetto che riguarda il capoluogo.

Sono questi i due fronti aperti per quanto riguarda il Corridoio del Brennero, il progetto di Rfi per incrementare l'efficienza e la sostenibilità del trasporto merci su rotaia verso il confine con l'Austria, e garantire così l'alta capacità ferroviaria su tutta la tratta. Un progetto che passa dal quadruplicamento della ferrovia del Brennero. Ovviamente le città di Rovereto e Trento sono le principali protagoniste, dato che uno dei lotti prioritari dei lavori riguarda proprio la circonvallazione ferroviaria delle due città. Rfi dal canto suo, fa sapere che l'obiettivo principale è quello dell'interramento della linea dedicata ai treni merci, e proprio questo è uno dei passaggi che spaventa di più i cittadini.

Mentre nel capoluogo però, il progetto è già stato finanziato con 900 milioni di euro (e si sta studiando anche la possibilità di un collegamento rapido con il piano Nordus), in Vallagarina siamo ancora in fase di project review: martedì 12 ottobre il dibattito ha coinvolto il consiglio comunale di Rovereto, alla presenza anche del presidente della Provincia Maurizio Fugatti e dei dirigenti provinciali competenti in materia.

Due le proposte sul tavolo del Comune: una prevede l’interramento profondo, a circa 30 metri, della linea merci sotto la statale del Brennero e il successivo interramento a circa 10 metri della linea del traffico passeggeri, sotto la linea attuale; l’altra ipotizza l’interramento della linea merci, a circa 10 metri, lasciando la linea passeggeri in superficie. La nuova galleria dedicata alla linea merci interessa il tratto tra il Millennium Center e Sant’Ilario, mentre a nord e a sud è previsto il raddoppio della linea in affiancamento a quella esistente in superficie.

"La parola e la decisione finale spetta al territorio - ha evidenziato Fugatti -, ma è importante trovare una soluzione condivisa anche per poter avviare al più presto con Rfi un percorso analogo a quello che ha portato al finanziamento della circonvallazione ferroviaria di Trento per più di 900 milioni di euro, che è stato deciso a fronte dell’esistenza di un progetto e del rispetto dei requisiti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza".

Il presidente ha evidenziato che i progetti proposti negli anni per l'attraversamento del territorio di Rovereto non sono risultati percorribili per una serie di criticità tecnico-ambientali e quindi si è reso necessario studiare soluzioni alternative come quelle proposte.

"Più condivisione ci sarà da parte dei territori - conclude Fugatti riferendosi alla possibilità di ottenere i fondi necessari -, maggiore sarà l’interesse da parte di Rfi a considerare l’interramento non solo per la linea merci ad alta capacità ma anche per il trasporto dei passeggeri".

Mentre a Rovereto la palla è in mano all'amministrazione, a Trento comincia la protesta dei cittadini. In più occasioni i componenti del Comitato San Martino e Buonconsiglio hanno espresso le loro perplessità in merito al progetto, soprattutto per quanto riguarda l'invasività dei lavori e l'impatto ambientale dell'opera.

A chiedere chiarezza ora è la 'Rete dei cittadini', un gruppo nato per raccogliere tutti coloro che fino ad oggi hanno lavorato per organizzare momenti di informazione reale sul problema della circonvallazione ferroviaria a Trento.

"Abbiamo sempre affermato con decisione, in ogni possibile sede, che non siamo contro l’opera ma siamo contro un progetto che consideriamo tecnicamente debole e pericoloso, oltre che inutilmente impattante sul tessuto urbano della città di Trento" dicono i promotori.

"260 al giorno, uno ogni 6 minuti creeranno disagi enormi da Trento nord fino a Gardolo, mentre a Mattarello ci sarà l’imbocco della galleria con un enorme cantiere che cancellerà molti terreni agricoli. Vogliamo che questo progetto scellerato venga rivisto altrimenti la città rischia di essere sfregiata per sempre" aggiunge Martina Margoni presidente del Comitato San Martino e Buonconsiglio.

La richiesta all'amministrazione è quella di fare chiarezza sul progetto, e magari valutare le vecchie alternative: "Chiediamo alle istituzioni che sostengono l’impraticabilità tecnica del passaggio della circonvallazione ferroviaria in destra Adige (già bocciato dall'amministrazione ndr) di produrre ai cittadini, con completezza, trasparenza e onesto rigore scientifico, tutta la documentazione a supporto di questa affermazione. Magari proponendo un incontro pubblico ove informare il cittadino sui contenuti di tale documentazione".

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