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La ripartenza del territorio raccontata dal portalettere di Poste Italiane

In provincia di Trento i portalettere raggiungono oltre 275.000 famiglie e più di 34.000 attività commerciali tra uffici e negozi

Sono 355 i portalettere di Poste Italiane per la provincia di Trento. Come ricordato più volte dall’Amministratore Delegato Matteo Del Fante e dal Condirettore Generale Giuseppe Lasco "per noi l’Italia è sempre stata zona bianca. I nostri portalettere e i nostri uffici postali sono stati sempre in prima linea per assicurare ai cittadini i servizi essenziali".  Ogni giorno, nel suo giro per le strade del quartiere, il portalettere incontra nuovamente le famiglie, ma anche i commercianti, i liberi professionisti, gli operatori economici e i ristoratori. In provincia di Trento, infatti, i portalettere raggiungono oltre 275.000 famiglie e più di 34.000 attività commerciali tra uffici e negozi. Tutti clienti che Poste Italiane ha sempre supportato in questo ultimo difficile anno, consolidando il proprio ruolo nel tessuto sociale ed economico del Paese.

"Sono entrato in Poste nel 1982, sono di famiglia ormai - spiega Alberto Corradini, 62 anni, storico portalettere trentino assegnato a Riva del Garda da circa 2 anni e mezzo - fare il postino è un bel lavoro. Anche se sono 39 anni che faccio lo stesso lavoro, io mi diverto ancora, non mi pesa affatto. Mi piace incontrare le persone, la maggior parte è simpatica ed un piacere fare due chiacchiere al volo, tra una consegna e l’altra. Riva del Garda è un grande paese, ci si conosce un po’ tutti. In tanti hanno il mio numero di cellulare privato e talvolta mi chiamano, mi chiedono di ripassare se per caso in mattinata ho lasciato nella cassetta delle lettere un avviso di tentato recapito. Insomma, si cerca di venirsi incontro. Non siamo burocrati, viviamo in una piccola realtà e cerchiamo di collaborare. I nostri clienti sono preziosi".

È cambiato e come il lavoro in quest’ultimo anno?

"Sono aumentate le consegne dei pacchi dell’ecommerce, la quantità di pacchi consegnati è rimasta costante anche durante quest’ultima estate. Le lettere invece sono sempre meno. C’è stato e c’è ancora a volte il timore di essere contagiati, per questo siamo sempre attenti a mantenere le distanze di sicurezza. I clienti capiscono la nostra difficoltà a consegnare pacchi, lettere e giornali, e si sono velocizzati. In particolare durante il lockdown dello scorso anno trovavamo tutti in casa, ma le persone non ci hanno creato difficoltà e sono sempre state collaborative. E’ stato comunque un periodo surreale, durante i mesi di chiusura sembrava di essere sulla luna. Io percorro quotidianamente una strada piuttosto trafficata (ndr Viale Rovereto e Via Gardesana verso Torbole) che all’improvviso è diventata un deserto. A volte ci trovavo la Polizia, a volte i Carabinieri o la Guardia Forestale, e ci salutavamo a distanza, eravamo sempre e solo noi. Di tanto in tanto passava qualcuno per andare a fare la spesa, e lo fermavano in 3 pattuglie".

E Riva del Garda, invece, e i suoi cittadini, sono cambiati in questo periodo?

"Lo scorso inverno e ad inizio primavera gli alberghi presso cui faccio consegne erano tutti chiusi. In generale si percepiva che albergatori e ristoratori erano demoralizzati, non è stato per nulla un anno semplice. La maggior parte però ha reagito. Già dallo scorso maggio si è iniziato a notare maggiore movimento, nelle strade e sul lungolago, e poi a giugno sono finalmente arrivati i turisti. Parlavo con un albergatore la settimana scorsa, e mi confermava che in generale l’occupazione delle strutture è ritornata ai livelli pre covid. In particolare, per quanto riguarda il turismo germanico, mi raccontava che sono riusciti a intercettare anche i turisti tedeschi che solitamente sceglievano la Spagna come meta, e che invece quest’anno si sono riversati sul Garda".

L'evoluzione durante i 400 giorni di emergenza sanitaria

La ripresa, per Poste Italiane, è percepibile anche nei sorrisi nascosti dietro le mascherine durante i giri di consegna sempre svolti nella massima tutela della salute di tutti, mantenendo il giusto distanziamento sociale. In oltre 400 giorni di emergenza sanitaria, i portalettere dell’Alto Adige non solo hanno consegnato lettere e pacchi, ma hanno anche offerto servizi innovativi, dando il proprio contributo concreto alla digitalizzazione del Paese. L’Azienda continua a modernizzare l’Italia, fornendo a tutti la possibilità di utilizzare prodotti e servizi in completa sicurezza, tramite il sito internet e una vasta gamma di app. Una missione sociale mai venuta meno a conferma del ruolo sempre più centrale di Poste Italiane nel sistema Paese.

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