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Scuola e covid: non sempre è previsto il tampone, oltre i 5 giorni serve il certificato

Il dirigente del Dipartimento Prevenzione della Provincia risponde ad alcune (delle tante) perplessità delle famiglie

L'età media dei contagi si sta alzando, ma la fascia nella quale si concentrano di più i positivi (asintomatici compresi) è quella dai 16 ai 39 anni. E' quanto emerge da alcuni numeri forniti dal dirigente del Reparto Prevenzione della Provicia autonoma di Trento Antonio Ferro, riguardo alla situazione che si è venuta a creare in questa "seconda ondata", chiaramente molto diversa dalla prima. Dal 1° settembre, ha detto Ferro, si sono verificati 24 casi attivi nella fascia da 0 a 5 anni, 59 in quella da 6 a 15 anni, 255 in quella da 16 a 39 anni, 107 in quella tra i 40 ed i 69 anni e 123 tra gli over 70. Sono fasce d'età utilizzate in medicina, e chiaramente non sono equivalenti come numero di anni. Ne emerge comunque che la fascia centrale sia ad oggi quella che presenta più positivi.

L'età media è aumentata, dai 40 anni di inizio settembre ai 43 di oggi, anche se a prima vista potrebbe sembrare ancora bassa per minacciare la fascia debol degli ultrasettantenni non è così. Anche un aumento di pochi anni nell'età media dei cotagi può provocare un peggioramento in quella degli over70. Molto dipende dai comportamenti tenuti in ambito familiare. "L'elemento familiare è il nodo importante su cui ci dobbiamo concentrare oggi. I focolai da ambiente di lavoro sono più facilmente circoscrivibili, in ambito familiare è più difficile e soprattutto c'è maggior pericolo che il virus dai nipoti possa passare alla fascia di persone più anziane".

Scuola: non sempre è previsto il tampone

Proprio per questo è importante intervenire nel mondo della scuola. A questo proposito il dirigente ha ricordato come funziona attuamente il protocollo nelle scuole trentine. Si tratta, sostanzialmente, di misure via via più strette a seconda del numero di casi che si verificano in una singola classe o in un singolo istituto. "Se troviamo, per esempio, 3 alunni positivi in tutta la classe facciamo il tampone a tutti, stesso discorso per la scuola: se ci sono più classi con casi positivi tutto l'istituto viene sottoposto a tampone, ma per ora questo secondo caso non si è mai verificato" ha detto Ferro.

"Qualora ci sia un solo bambino positivo la classe va in quarantena ma gli insegnanti continuano a svolgere l'attività didattica nelle altre classi e fanno un tampone dopo 5 giorni - prosegue il dirigente -. Gli alunni di una classe in cui si è verificato un solo caso stanno 14 giorni (ora 10 dopo il nuovo Dpcm Ndr) in isolamento, dopodichè se gli alunni non presentano sintomi possono tornare a scuola. Per il nucleo familiare del bambino positivo abbiamo previsto un ulteriore controllo, eventualmente con un tampone".

Certificato per tornare a scuola: ecco come fare

Le classi ad oggi in quarantena in Trentino sono 46. L'aumentare dei casi, ma soprattutto l'arrivo di sintomi della normale influenza o anche solo del raffreddore, ha messo in crisi le famiglie, specialmente quelle con bimbi piccoli. Ferro ha sottolineato il ruolo fondamentale della famiglia in questi casi, congiuntamente a quello dei pediatri: "L'accordo con i pediatri è che sopra i 5 giorni di assenza ci sia un certificato che garantisca il rientro, per meno giorni c'è un'assunzione di responsabilità della famiglia, la quale autocertifica sulla parola che l'assenza non è dovuta a malattia. Sappiamo che differenziare covid e sindrome influenzale è un tasto difficle, stiamo lavorando con i test rapidi proprio per velocizzare questo aspetto in tutti i modi". 
 

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