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Coronavirus, nuovo decreto: come cambiano i parametri per il cambio colore

L'incidenza dei contagi rimane un fattore da tenere in considerazione, ma non sarà più il parametro guida per la scelta delle fasce di rischio legate all'epidemia

Cambiate le direttive per il contenimento del contagio da coronavirus in Italia. Oltre all'obbligatorietà di esibire il Green pass in diverse situazioni dal 6 agosto, sono stati cambiati anche i criteri che stabiliscono il cambio di colore per le regioni. Come ricorda Today, l'incidenza dei contagi rimane un fattore da tenere in considerazione, ma non sarà più il parametro guida per la scelta delle fasce di rischio legate all'epidemia (bianca, gialla, arancione, rossa). In sostanza, da domenica 1° agosto i due parametri principali saranno:

  • il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19;
  • il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19.

Così cambiano i colori delle regioni dopo il nuovo decreto covid

Le regioni restano in zona bianca se l'incidenza settimanale dei contagi è inferiore a 50 casi ogni 100mila abitanti per tre settimane consecutive. Qualora si verifichi un'incidenza superiore a 50 casi per 100.000 abitanti, la regione resta in zona bianca se si verifica una delle due condizioni successive:

  • il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 15%;
  • il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 10%.

Per il passaggio dalla zona bianca a quella gialla è quindi necessario che si verifichino alcune condizioni: l'incidenza settimanale dei contagi deve essere pari o superiore a 50 ogni 100mila abitanti, il tasso di occupazione dei posti letto in area medica superiore al 15% e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 deve essere superiore al 10%. Qualora si verifichi un'incidenza pari o superiore a 150 casi per 100.000 abitanti, la regione resta in zona gialla se si verifica una delle due condizioni successive: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 30%; il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 20%.

Per la zona gialla, i governatori avevano proposto una soglia del 20% per le terapie intensive e del 30% per i reparti ordinari. Ma il governo ha deciso di inserire nel decreto soglie più basse, anche sulla base delle indicazioni che esperti e tecnici hanno dato nei giorni scorsi. Per il passaggio da giallo ad arancione è necessario che si verifichi un'incidenza settimanale dei contagi pari o superiore a 150 ogni 100mila abitanti e aver contestualmente superato i limiti di occupazione dei posti letto di area medica e terapia intensiva previsti per la zona gialla.

Una regione va in zona rossa in presenza di un'incidenza pari o superiore a 150 casi per 100mila abitanti e con una pressione sugli ospedali che supera i limiti della zona arancione. Si va in zona rossa dunque se, oltre all'incidenza, si verificano entrambe le condizioni successive: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è superiore al 40%; il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è superiore 30%.

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