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Coronavirus in Trentino: + 55 casi e uno dei valori di trasmissione più bassi d'Italia

L'aggiornamento di giovedì 7 maggio sull'emergenza sanitaria in corso

Tre nuovi casi di Covid-19 registrati in questi ultimi cinque giorni e 52 contagi con sintomatologia riscontrata prima della Fase 2, per un totale di 55 positivi (tra cui nessun minorenne) su un totale di 1723 tamponi effettuati (3670 nell'arco di due giorni), e un solo altro decesso. Questa la situazione dell'emergenza sanitaria in Trentino. Ad annunciarlo l'assessore provinciale alla salute, Stefania Segnana e il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, durante la diretta di aggiornamento del 7 maggio.

Nessuno tra i nuovi casi di Covid è un minore. I ricoveri in terapia intensiva invece sono 11. L'indice di trasmissione del virus in Trentino è 0,42, il terzo valore più basso in Italia. "Tra venerdì e sabato - ha anticipato Fugatti - un'altra ordinanza concederà maggiori libertà individuali ai trentini. Ad esempio sarà possibile fare la spesa in altri comuni o utilizzare l'auto per spostarsi all'interno del territorio regionale".

"Oggi con il ministro Boccia si è parlato delle nuove aperture - ha continuato il governatore -. L'intenzione è di dare maggiore autonomia territoriale dal 18 maggio. Ovviamente il grado di contagio deve essere stabile e le strutture sanitarie sufficientemente organizzate. E su entrambi i fronti in Trentino ci siamo. Quindi potrebbe essere possibile anticipare la ripartenza di bar, ristoranti, parrucchieri ed estetisti. Noi abbiamo anche chiesto al governo di anticipare all'11 maggio l'apertura di alcuni negozi di vendita al dettaglio".

Bonus baby sitter

Sono 4,5 i milioni di euro messi a disposizione dalla Provincia per il servizio baby sitter, a cura di educatori, a domicilio. A beneficiarne sarà però una platea abbastanza ristretta: la stima è di 900 famiglie. A poter usufruire del bonus baby sitter - facendo domanda online - saranno le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano non in modalità smart working. La misura, in particolare, è rivolta alle madri lavoratrici del settore privato e del settore pubblico ma limitatamente ai comparti sanità, sicurezza, difesa e soccorso pubblico. Destinatari del buono saranno solo i nuclei familiari con Icef inferiore a 0,40 ("che potrà essere calcolato - ha specificato l'assessore provinciale Stefania Segnana - con le buste paga degli ultimi due mesi").

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