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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Coronavirus: la Provincia invita a non andare in Veneto e Lombardia

I casi italiani questa volta, purtroppo, non sono un falso allarme. Teleconferenza oggi tra il premier Conte e la Protezione Civile trentina

"Si raccomanda ai trentini di non recarsi nelle zone dove si sono già registrati casi di contagio". Questo il messaggio rivolto dall'Azienda provinciale per i Servizi Sanitari ai trentini. A cavallo del mezzogiorno di sabato 22 febbraio si è tenuta una teleconferenza del presidente del Consiglio Giuseppe Conte con i vertici della Protezione Civile trentina, che coordina le Regioni italiane in questi casi. 

L'appello dei medici: cosa fare in caso di febbre

"I casi di positività stanno crescendo sia in Lombardia che in Veneto. In Trentino al momento non si registra alcun infetto. La Provincia di Trento raccomanda ai cittadini di non recarsi nelle zone dove si sono registrati casi di contagio e di evitare luoghi e situazioni di particolare affollamento. La situazione è in costante evoluzione e viene attentamente monitorata" spiega una nota della Provincia.

Scuole, asili ed università: tutto chiuso fino a martedì

La Provincia conferma inoltre che "che sono state sospese o annullate spontaneamente alcune manifestazioni sportive previste fra oggi e domani in Trentino". Una voce, circolata fin da ieri, che aveva messo in allarme le famiglie. Il numero 112 va chiamato solamente per segnalare i singoli casi, per ogni informazione i cittadini possono utilizzare il numero appositamente aperto 1500. 

Famiglia lombarda in Trentino positiva al test

La Provincia ha anche decretato la chiusura delle scuole materne e degli asili nido, così come delle aule e delle sale studio all'Università. Nelle altre scuole le lezioni erano già state sospese per il carnvale. Tutto fermo, dunque, fino a martedì 25 febbraio compreso, poi si deciderà se riaprire. 

Proseguono parallelamente le operazioni preparatorie per la gestione di eventuali situazioni problematiche. Entro fine giornata si conta di ultimare l'allestimento di un reparto speciale di isolamento realizzato in uno degli edifici che compongono il complesso delle ex caserme austroungariche nel Comune di Garniga Terme, seguendo un protocollo adatto a gestire eventuali soggetti contagiati le cui condizioni non richiedono tuttavia il ricovero in ospedale.

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