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Zone e Dpcm: cosa cambierà a dicembre?

Speranza: «Prevediamo maggiori restrizioni, poi a inizio anno partirà il piano vaccini»

Il nuovo Dpcm (Decreto del presidente del Consiglio dei ministri) di Natale è al centro del confronto tra governo e regioni sulle misure di contenimento del coronavirus. Il prossimo decreto in vigore dal 4 dicembre dovrà essere approvato per regolamentare le festività. Come riporta Today, dalle prime indiscrezioni emerge che non ci sarà nessun allentamento delle misure prima di metà gennaio. Con il nuovo Dpcm per i giorni di festa «prevediamo maggiori restrizioni, poi a inizio anno partirà il piano vaccini» avrebbe detto il ministro della Salute Roberto Speranza, a quanto si apprende, nel corso del vertice che si è tentuo martedì 1 dicembre. «Dobbiamo evitare di arrivare a gennaio in una situazione complicata», avrebbe aggiunto Speranza.

Tutta Italia in zona gialla? Le ultime notizie sul nuovo Dpcm 3 dicembre

«È dovere di tutti noi evitare la terza ondata e mantenere l'unità tra livelli istituzionali e la leale collaborazione che ha caratterizzato gli interventi più delicati di questi mesi», ha detto ancora il ministro. Pare, inoltre, che nel corso del suo intervento all'incontro il ministro Speranza avrebbe aggiunto: «Resta la divisione del Paese in zone», anche se è ancora «in corso il confronto sulla ponderazione degli indicatori». Dai dati è «possibile che tutto il Paese nelle prossime settimane sia in zona gialla».

Il divieto di mobilità temporaneo anche in zona gialla

«Evitare gli spostamenti tra regioni e mantenere il limite delle ore 22 per la circolazione sono due punti centrali e imprescindibili del modello di sicurezza che stiamo costruendo insieme. Difendiamo insieme l’impostazione e evitiamo deroghe perché potrebbero minare la tenuta stessa dell’impianto», ha detto invece il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Francesco Boccia, a quanto si apprende, nel corso dell'incontro. «Dopo i sacrifici fatti in queste settimane», il governo vuole proporre "un divieto di mobilità temporaneo anche per le aree gialle" per contenere la diffusione dei contagi da coronavirus. «Non abbiamo ancora deciso il periodo. La limitazione della circolazione tra Regioni nel periodo festivo si deciderà nel confronto in Parlamento», ha aggiunto Boccia.

Verso il nuovo Dpcm 3 dicembre: la zona gialla rinforzata

Nelle prossime ore, dunque, molte regioni potrebbero uscire dalla zona arancione e dalla zona rossa. «È una giornata importante: mi aspetto un Rt che è arrivato all’1, anche che molte regioni che ora sono rosse diventino arancioni o gialle»: lo aveva annunciato Giuseppe Conte negli ultimi giorni di novembre. In vista del Dpcm 3 dicembre (che entrerà in vigore il 4), tutte o gran parte dell'Italia povrebbe dipingersi di giallo. O di un giallo "rinforzato", con limitazioni maggiori che sono attualmente allo studio della presidenza del Consiglio dei ministri e del ministero della Salute. Ne abbiamo parlato qui.

Zona rossa, arancione e gialla: cosa cambia per le regioni

Alcune regioni italiane potrebbero cambiare colore nella classificazione del governo in base alla situazione della curva epidemiologica e della pressione sugli ospedali. Dopo il Dpcm 3 dicembre, venerdì 4 è atteso il report dell'Istituto Superiore di Sanità e, successivamente, l'ordinanza del ministero della Salute che cambierà colore alle regioni passando alcune da zona arancione a zona gialla e altre da zona rossa a zona arancione.

Nelle ultime ore i "pronostici" indicavano come candidate all'uscita dalla zona rossa la Campania, la provincia autonoma di Bolzano, la Toscana e la Valle d'Aosta, che andranno ad aggiungersi alla Basilicata, alla Calabria, alla Lombardia e al Piemonte. In zona gialla sono invece attese Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Puglia e Umbria. Proprio la Valle d'Aosta però ha mandato qualche segnale di nervosismo: "Dal 9 novembre la regione è in scenario arancione. Nell'ultima settimana abbiamo un rischio moderato e un Rt inferiore a 1, pertanto dovremmo essere in zona gialla o anche meno. Oggi la nostra situazione è migliore rispetto a regioni che sono gialle, come il Veneto", ha detto il presidente Erik Lavevaz, che poi in serata ha firmato un'ordinanza per riaprire i negozzi di prossimità: "Rispettando la necessità di garantire la massima sicurezza, che è la priorità, è necessario dare uniformità di trattamento ai cittadini. Per questo abbiamo deciso di dare la possibilità di aprire da domani fino al 3 dicembre. Poi sappiamo che da venerdì diventeremo zona arancione. Rispetto ai fenomeni di assembramento avvenuti nelle grandi città, da noi questo non accadrà perchè non abbiamo i centri commerciali".

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