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Verso il coprifuoco a mezzanotte a metà maggio e la zona bianca in Italia a giugno

Il sottosegretario Sileri annuncia: il governo si aspetta un incremento dei casi. Ma l'esecutivo è pronto a prendersi i rischi "calcolati" di cui parlava Draghi qualche tempo fa. Le date delle prossime riaperture e il cronoprogramma per il ritorno delle attività

Da lunedì 10 maggio oltre 50 milioni di italiani sono in zona gialla. In arancione Sardegna, Sicilia e Valle d'Aosta. Secondo Pierpaolo Sileri del MoVimento 5 Stelle entro due settimane, il governo procederà facendo passare tutte le regioni in zona gialla e posticipando il coprifuoco alle 23 o alle 24. A metà giugno dovrebbe anche comparire la zona bianca sulla mappa.

Verso il coprifuoco a mezzanotte a metà maggio e la zona bianca in Italia a giugno

Come riporta Today, Sileri precisa anche che si aspetta un aumento dei contagi ma evidentemente il governo è pronto a prendersi i rischi "calcolati" di cui parlava Mario Draghi qualche tempo fa. «Con le riaperture aumenteranno, nelle prossime settimane, i nuovi positivi, ma solo per le fasce di età più giovani, come avvenuto nel Regno Unito e in Israele. Ma se il vaccino corre tra i giovani ci sono minori conseguenze». Il piano parte da un presupposto ben preciso e da una strategia che si va delineando in modo sempre più chiaro. Ieri infatti il bollettino del ministero della Salute ha registrato un numero inferiore di morti a quello dello scorso ottobre. 

Il piano di vaccinazione di massa sta iniziando a raggiungere l'obiettivo di immunizzare la fascia più a rischio della popolazione: pazienti con altre patologie, i cosiddetti "fragili", oltre alle fasce d'età più anziane, che sono quelle più a rischio di morire per Covid-19. Una volta messa in sicurezza questa parte della popolazione, è il ragionamento del governo, anche se i contagi dovessero aumentare, i morti dovrebbero diminuire, così come i casi gravi e di conseguenza la pressione sugli ospedali e sulle terapie intensive. E la vaccinazione proseguirà con le fasce più giovani. 

Una strategia, questa, che dovrebbe portare a un crollo delle morti e dei ricoveri pur in presenza di una crescita dei contagi. Uno scenario confermato proprio da Sileri nell'intervista rilasciata a Domenica In: «Per la fine di giugno, con i numeri delle vaccinazioni che stiamo vedendo, dovremmo arrivare a quello che sta succedendo in Gran Bretagna». Ovvero, ricorda La Stampa, il paese che ieri ha toccato la quota di un terzo della popolazione adulta vaccinata con due dosi (l'Italia è il un quinto) e che ha riaperto tutto o quasi. «Resistiamo ancora qualche settimana e riapriremo anche i locali la sera, anche al chiuso – dice Sileri - Se continuiamo con questi numeri sui vaccinati, tra 15 giorni si potrà spostare il coprifuoco in avanti». 

Quando tutta l'Italia sarà in zona bianca

«Per avere tutta l'Italia in bianco dovremo aspettare che vaccinazione sia più avanti. Succederà quando avremo almeno 30 milioni italiani ricevuto prima dose. lo mi aspetto che spossa succedere a metà giugno», spiega ancora Sileri al Corriere della Sera e Il Messaggero. Precisa anche che c'è un'altra necessità impellente: «Questa estate dovremo fare di tutto per convincere anche i più giovani a vaccinarsi. Se la circolazione continua, si rischia la nascita di nuove varianti, anche in Italia. Vanno vaccinati anche i più giovani». 

Le regole della zona bianca

Nella zona bianca rientrerebbero le regioni, le fasce o le zona con gli indicatori migliori, e in queste aree si potrebbero riaprire i luoghi della cultura, come musei, teatri, sale da concerto e cinema. In questa zona bar e i ristoranti lavorerebbero senza limiti di orario e anche piscine e palestre tornerebbero a funzionare a pieno ritmo. Sempre però mantenendo le regole base di contenimento, come mascherina obbligatoria, distanziamento e divieto di assembramento. Nella zona bianca, secondo le regole del governo:  

  • non dovrebbe essere in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5 (altrimenti non avrebbe senso tenere aperti bar e ristoranti);
  • non dovrebbero esserci limitazioni all'apertura e al servizio di bar, ristoranti, pub, locali pubblici in generale; 
  • dovrebbero riaprire, con regole e limitazioni simili a quelle introdotte durante il primo lockdown, palestre e piscine attraverso un protocollo da stilare tra gli operatori e il ministero della Salute e dello Sport;
  • dovrebbero riaprire, con regole e limitazioni simili  a quelle introdotte durante il primo lockdown, musei, mostre, teatri, cinema e sale da concerto attraverso un protocollo da stilare tra gli operatori e il ministero della Salute e della Cultura. 

Oltre a piscine e palestre, dal primo giugno le regioni vogliono riaprire le attività di wedding con le linee guida messe a punto, che prevedono banchetti all'aperto, ospiti rigorosamente distanziati e tutti con la mascherina. La data più probabile è quella del 15 giugno. Il via libera alle piscine al chiuso potrebbe invece avvenire prima. Ovviamente, tutto è condizionato da un'attenta analisi dei dati epidemiologici dal 26 aprile. Per quanto riguarda i ristoranti al chiuso, caffè al bancone ed il prolungamento del coprifuoco (alle 23 o alle 24 a seconda di quale linea prevarrà nel Governo) le novità potrebbero scattare già da lunedì 17 maggio.

Su questo, però, c'è divisione all'interno della maggioranza e sarà il premier Draghi a dover trovare una sintesi, come è accaduto per le riaperture del 26 aprile scorso. La cabina di regia politica che deciderà si riunirà a metà settimana, prima delle classificazioni di venerdì 14 maggio. Le misure andranno poi in Consiglio dei ministri. «Il governo» spiega Gelmini «ha scelto di procedere verso riaperture graduali, progressive e in sicurezza, ma non possiamo abbandonare tutte le precauzioni, le mascherine serviranno ancora. La campagna vaccinale però va avanti e possiamo guardare al futuro con ottimismo e fiducia, mentre sono buone notizie anche la riduzione dei contagi, dei posti letto e delle terapie intensive».

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