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Martedì, 19 Marzo 2024
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Coronavirus, Fugatti: "No ad arrivi nelle seconde case. Chiesti controlli pesanti"

Il presidente della Provincia autonoma di Trento lo ha richiesto in vista delle festività pasquali temendo movimenti dalle regioni del Nord, soprattutto la Lombardia

Martedì 7 aprile in Trentino risultano altri 14 decessi rispetto a lunedì 6 aprile. Quasi raddoppiati nell'arco di 24 ore anche i contagi: dai +69 di lunedì si passa a +125. Questo dato però è legato al maggior numero di tamponi effettuati: il 7 aprile ne sono stati effettuati 800. A comunicarlo il governatore della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti durante la conferenza di aggiornamento sull'emergenza sanitaria in corso. 

Rimangono meno di 80 le persone ricoverate in terapia intensiva; mentre i guariti sono + 62. Tra i nuovi malati anche due detenuti di Spini di Gardolo. Il totale dei contagiati in Trentino dall'inizio dell'emergenza è pari a 3.236; a morire di Covid invece sono state 244 persone. "I modelli matematici - ha detto Fugatti - dicono che se continuassimo con queste restrizioni a fine aprile dovremmo avere solo dieci contagi in più al giorno. Senza misure di contenimento, invece, i contagi comincerebbero ad aumentare di nuovo". 

Chiesti controlli pesanti per le festività pasquali

"Al Governo - ha dichiarato Fugatti - abbiamo chiesto controlli pesanti prima di Pasqua. Non vogliamo nuovi arrivi nelle seconde case". In Trentino infatti si teme che i turisti, soprattutto lombardi, possano arrivare nelle case-vacanza durante le festività. "Ora non dovrebbe potersi più muovere nessuno - aveva detto il presidente in un'intervista a Rai Radio 1 - ma dai territori ci arrivano segnali opposti, e temiamo ci siano ancora spostamenti. Abbiamo quindi chiesto alle forze dell'ordine di intensificare i controlli soprattutto nelle zone più a rischio".

Proprio al turismo, in effetti, sembra legato l'alto numero dei contagi da Covid in Trentino. In particolare la chiusura in ritardo delle piste da sci potrebbe essersi rivelata determinante nella diffusione del virus: lo scorso 8 marzo, quando gli impianti del passo del Tonale erano già stati chiusi sul versante lombardo in conseguenza del decreto della presidenza del Consiglio del ministri per impedire la diffusione del virus Covid-19, in Trentino si continuava a sciare normalmente.

"In quella fase di grande frequentazione delle piste e delle località sciistiche trentine si è manifestato un contagio diffuso. In particolar modo partendo dagli operatori turistici, maestri di sci, personale che lavora negli impianti di risalita e nei luoghi di ristorazione - aveva detto nei giorni scorsi il direttore dell'Azienda sanitaria Paolo Bordon -. Questo è stato sicuramente un problema che ha avuto ricadute importanti"

Verso una riapertura ma con restrizioni

"Noi vogliamo ragionare su una riapertura - ha specificato il presidente Fugatti -. Però è la comunità scientifica a doverci dire come muoverci; in ogni caso non sarà un ritorno a una vita normale". Nel frattempo per contenere i contagi gli operatori della Protezione civile hanno già distribuito nei negozi alimentari 360mila mascherine. Nei prossimi giorni, invece, ciascun trentino riceverà un kit di due mascherine chirurgiche, che i lavoratori del Progettone stanno confezionando e i vigili del fuoco consegneranno. 

Bonus alimentare

I trentini hanno presentato 8mila domande - di cui il 60% concentrate a Trento, Rovereto e nell'Alto Garda - per il bonus spesa, il supporto economico messo a disposizione dal governo per i residenti della Provincia che non abbiano percepito alcun tipo di reddito - né lavoro, pensione o prestazioni sociali - nei due mesi prima della domanda e con un saldo dei depositi bancari o postali inferiore a mille euro. (Possono inoltre fare domanda anche i nuclei familiari che nei due mesi antecedenti la presentazione della domanda hanno percepito entrate, ma il cui saldo è inferiore a 3mila euro e che si trovino in condizione di bisogno per perdita di lavoro o altro).

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