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Martedì, 19 Marzo 2024
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"Non toccate M49": Lega Nazionale per la Difesa del Cane fa ricorso al Tar

Secondo l'associazione animalista l'ordinanza di cattura dell'orso è stata emessa per "rimuoverlo senza un vero motivo"

"Non toccate M49". È con queste parole che la Lega Nazionale per la Difesa del Cane scongiura la 'rimozione' di M49, l'orso per cui il presidente della provincia di Trento, Maurizio Fugatti ha firmato un'ordinanza di cattura. 

"Ancora una volta la Provincia Autonoma di Trento va contro il parere del Ministero dell’Ambiente ed emette un’ordinanza per 'rimuovere' un orso senza un vero motivo. Come nel caso dell’orsa KJ2, Lndc ricorre al Tar per cercare di fermare questo provvedimento ingiusto", si legge in una nota dell'associazione animalista. 

"Pur non disponendo ancora della copia conforme all’originale dell’atto amministrativo, che ad oggi non è ancora stato pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione -afferma Piera Rosati, Presidente Lndc Animal Protection -, ho già conferito incarico agli avvocati Michele Pezone e Paolo Emilio Letrari di impugnare l’ordinanza avanti il Tribunale regionale di giustizia amministrativa di Trento, come già fatto in passato per il caso di KJ2”.

L'associazione dichiara inoltre di essere intenzionata a portare la questione, qualora ve ne fosse la necessità, anche all'attenzione di giurisdizioni superiori, affinché l'amministrazione trentina smetta di decidere in modo unilaterale circa le misure di contenimento della fauna selvatica. "Il caso dell’orso è emblematico - conclude Lndc - ma analogo atteggiamento è stato pubblicamente espresso dalla Giunta Fugatti anche per quanto riguarda la specie del lupo".

Le ragioni dell'ordinanza di cattura

Secondo quanto affermato dalla Provincia, M49 sarebbe pericolo per l'uomo poiché ha cercato di introdursi in diversi edifici a più riprese, causando danni ad alcune baite dei comuni di Sella Giudicarie, Porte Rendena, e Pelugo. A riprova di questa tesi, nel corso di una conferenza stampa la Pat ha mostrato foto di vetri rotti, zampate sulle finestre e chiavistelli sfondati. Altri tentativi di intrusione, una decina, riguardano invece stalle, fienili e caseifici. In un solo caso, ad oggi l'unico, riferisce la provincia, c'è stato anche un contatto, fortunatamente non ravvicinato, con l'uomo: l'operaio di una stalla si è ritrovato di fronte l'animale, entrato da un finestrone. Per questi motivi il presidente Fugatti ha ordinato la cattura dell'orso, che dovrebbe essere effettuata da guardie forestali non armate e senza ricorrere all'anestetico.

L'appello delle associazioni animaliste

Enpa, Lac e Lav si sono unite in un unico appello: "La cattura non diventi occasione per uccidere l'orso come già accaduto in passato". Le associazioni hanno infatti ricordato come nel periodo tra il 2006 e il 2014 la Provincia di Trento abbia "ucciso ben tre orsi nel corso di tentativi di cattura, un triste primato che allarma". In molti casi i decessi sono sopraggiunti come conseguenza dell'uso di anestetici. 

“Con questi presupposti – dichiarano Enpa, Lac e Lav – siamo preoccupati che tutta la vicenda possa trasformarsi in un percorso ad arte allo scopo di concludersi con l’uccisione dell’orso M49. A partire dal definirlo un orso dannoso e quindi pericoloso, solamente per il fatto che al risveglio dal letargo si sia introdotto in alcune malghe disabitate, attratto dagli odori del cibo presente al loro interno. Si tratta di un comportamento del tutto normale che non rappresenta certo una fonte di preoccupazione”. Il 2 luglio a Trento si era tenuto un flash mob itinerante contro la cattura dell'animale e anche in quell'occasione le associazioni avevano sottolineato come l'orso non fosse pericoloso per l'uomo.

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