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Contributi ai lavoratori dello spettacolo: 1.500 euro ma solo alle partite Iva. Cgil: "Fuori uno su tre"

Al via le domande di contributo, ma anche le prime polemiche

Contributi a fondo perduto pe i lavoratori e gli imprenditori dello spettacolo, settore praticamente chiuso fin dal primo lockdown. La Provincia ha dato il via libera alle domande a partire da lunedì 23 novembre, fino al 4 dicembre. Possono beneficiarne gli operatori economici, associazioni o società e i singoli professionisti, artisti o tecnici, che operano in regime di ditta individuale o tramite partita Iva.

Protesta dei lavoratori dello spettacolo

Il Fondo, varato dalla Giunta nei giorni scorsi, ammonta a 500mila euro. Il contributo è di 1.500 euro per i singoli lavoratori e può arrivare fino a 5.000 euro per imprese o associazioni dello spettacolo. Eccezione per i cinema che potranno ricevere un importo pari al 50% degli incassi persi, fino a 20.000 euro.

Lavoratori dello spettacolo: protesta a Trento

L'operazione, però, nasce già insieme alle prime critiche, da parte della Slc Cgil. "Due terzi dei lavoratori e delle lavoratrici del settore rischiano di rimanere esclusi" questa la denuncia del sindacato, il quale stima che solamente il 30% degli addetti dello spettacolo abbia una partita Iva. 

Difficile raggiungere chi non ha partita Iva? Niente affatto, stando agli esempi citati dalla Slc Cgil, ovvero i soliti "vicini virtuosi": Regione Veneto e Provincia autonoma di Bolzano. La Giunta Provinciale di Bolzano ha destinato un contributo una-tantum, destinato agli artisti che non dispongono di un contratto dipendente di più di 12 ore settimanali. La Regione Veneto erogherà un bonus basandosi sui criteri del DL Cura Italia e Rilancio" si legge nella nota. 
 

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