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Infrastrutture e grandi opere, ecco il piano della giunta

Fugatti in conferenza stampa tocca anche il tema dei lupi nei pressi dei centri abitati: "C'è preoccupazione per la sicurezza pubblica"

Conferenza stampa post natalizia per il presidente della provincia di Trento Maurizio Fugatti. Sul tavolo il piano provinciale delle opere pubbliche, con la presentazione delle principali infrastrutture in cantiere in Trentino nei prossimi anni. Stanziato altri 190 milioni per finanziare due grandi opere sul territorio, oltre ad altre di impatto minore a livello finanziario: gli interventi principali vedono un investimento di 75 milioni per la variante Canazei-Campitello, e di altri 67 per la variante di Ponte Arche. Fondi già messi a bilancio e dunque pronti per essere spesi.

"Si tratta di un'opera attesa da più di vent'anni sul territorio" ha detto il presidente Fugatti riferendosi all'infrastruttura della Val di Fassa. Le opere sono in fase di progettazione: il prossimo passo sarà il coinvolgimento delle amministrazioni comunali coinvolte, con il via ai lavori atteso "non prima di due anni", come ha confermato lo stesso presidente Fugatti.

Interventi di minore impatto economico, ma sempre importanti per il territorio, sono: il nuovo svincolo sulla SS47 a Borgo Valsugana (13 milioni), la messa in sicurezza della SS47 e la realizzazione di nuobi percorsi ciclopedonali per completare l'anello ciclabile lungo il lago di Caldonazzo (10 milioni), la nuova ciclabile sul lago di Ledro, nel tratto tra Pieve e Molina (3 milioni), il raddoppio in destra Adige della ciclovia tra Nomi e Mori (3 milioni).

Altri interventi di messa in sicurezza e manitenzione riguardano la SS349 (3,6 milioni), la SP135 a Fierozzo (2 milioni per la rettifica di alcune curve), l'allargamento della carreggiata sulla SS612 della Val di Cembra a Mosana (2 milioni), un nuovo marciapiede nel comune di Avio tra Vò Sinistro e Sabbionara (1,15 milioni), e la rotatoria sulla SS112 all'altezza di Lavis, allo svincolo per Sorni (1 milione).

A questo si aggiungeranno altri tre interventi con risorse già previste: cinque milioni di euro per lo svincolo di Dermulo, 2,5 milioni per lo svincolo Commezzadura-Mestriago-Daolasa e Dimaro, 1,5 milioni per lo svincolo tra Ossanna e Peio, e 500mila euro per il depuratore del Linfano.

Con le risorse messe a bilancio nella legge finanziaria, vengono invece finanziati con 36 milioni il collegamento funiviario tra San Martino di Castrozza e Passo Rolle ("Il progetto sarà presentato in Primiero con il nuovo anno, ma la messa a bilancio delle risorse testimonia la volontà di dare il via ai lavori. È un'opera di rilancio e spinta turistica" ha detto Fugatti). 

Al di fuori delle grandi opere, Fugatti ha confermato l'arrivo di 16 milioni dal Pnrr che saranno destinati tramite Itea (l'Istituto trentino edilizia abitativa) all'edilizia pubblica e di altri 54 milioni per l'adeguamento antincendio delle strutture sanitarie della provincia. Dalla provincia, per la previsione dal fondo di sviluppo locale, arrivano 11,5 milioni per lo stadio del fondo di Tesero, compreso tra i finanziamenti previsti in vista delle Olimpiadi invernali del 2026.

"Crediamo che il Trentino debba essere innovativo, sviluppato e attrattivo. Queste sono opere che vanno in quella direzione" ha concluso il presidente Fugatti.

Nel corso della conferenza stampa, spazio anche al tema dei lupi sempre più presenti nelle vicinanze dei centri abitati, argomento che aveva portato negli scorsi giorni a chiedere a Trento un'accelerazione al governo per l'approvazione delle linee guida per l'abbattimento: "C'è una forte preoccupazione, dopo che alcuni sindaci ci hanno scritto manifestando la loro paura in merito" ha detto Fugatti parlando di esemplari di lupo "pacifici ma che non hanno paura delle case abitate e della presenza dell'uomo". 

La provincia ha chiesto di convocare il comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza. "Il lupo è considerato un animale da tutelare - dice Fugatti -, ma a fronte del problema di sicurezza evidenziato dai sindaci è importante che ognuno si assuma le proprie responsabilità: al momento le leggi nazionali non ci consentono di intervenire. Auspichiamo che il piano sperimentale proposto dal ministro Cingolani venga approvato per poter poi agire direttamente come provincia autonoma".

Il presidente ha infine detto di condividere le posizioni dei sindaci: "Per noi c'è un problema di sicurezza pubblica, ma dobbiamo aspettare che il piano di gestione venga validato dall'autorità nazionale".

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