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Vasco Rossi sold out ovunque ma non a Trento. Il Pd: "Speriamo nelle svendite natalizie"

L'opposizione denuncia lo spreco di soldi pubblici per comprare biglietti ancora invenduti

Verrebbe da dire "galeotta la pubblicità". È infatti proprio una pagina pubblicitaria all'interno del Corriere della Sera di venerdì 3 dicembre, a dare il la all'ultima polemica in merito al concerto di Vasco Rossi a Trento il prossimo 20 maggio. Nel manifesto infatti, l'unica data del tour che non reca la scritta "sold out", cioè tutto esaurito, è proprio quella che segnerà l'inaugurazione della Trentino Music Arena.

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I biglietti per tutte le altre date invece, sono andati a ruba. Roma, Milano, Messina, Imola, Bari, Firenze, Ancona, Napoli, Torino. In queste location non è più possibile trovare un biglietto (anche perché molti erano stati già acquistati prima che le date venissero rinviate per via del Covid, mentre quella di Trento è stata inserita solo recentemente come data zero del tour). "Visto che siamo anche gli unici in Italia che per contratto si sono impegnati ad acquistare con soldi pubblici i biglietti rimasti invenduti, non ci resta che sperare nelle svendite post natalizie" commenta il Partito democratico, da sempre critico verso l'evento.

La decisione di dedicare la metà dei biglietti ai residenti dell'Euregio dunque non starebbe dando i risultati sperati. A fine ottobre, replicando ad una interrogazione del consigliere dem Alessio Manica, l'assessore provinciale Bisesti disse che i biglietti venduti erano stati circa 70mila, di cui poco meno di 30mila ai residenti, mentre l'attesa per l'evento si aggira sulle 120mila persone.

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