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Concerto di Vasco, il Pd svela le carte: "Dalla giunta pressioni sulla commissione dopo il parere negativo"

Secondo la ricostruzione si rischierebbero "pericolose interferenze, travolgimenti e schiacciamenti delle persone"

La giunta Fugatti avrebbe esercitato pressioni sulla commissione di vigilanza per ritirare il parere negativo sulla sicurezza del concerto di Vasco Rossi. È l'accusa del gruppo consiliare provinciale del Partito democratico: secondo la ricostruzione del Pd, che accusa la giunta di pensare prima alla propaganda che alla sicurezza, si sarebbe tentato anche di sostituire i componenti della commissione e di bypassarla con una consulenza esterna.

A tutto questo si aggiungono i tanti punti di domanda che ancora esistono sul versante economico dell'evento: "Negli scorsi mesi - dicono i consiglieri di opposizione - sono apparsi moltissimi elementi che evidenziano costi molto elevati a carico della Provincia di Trento, con condizioni
contrattuali molto sconvenienti per l’ente pubblico, rispetto a quanto avviene negli altri territori; su questo punto attendiamo le analisi ufficiali, che ancora non sono state prodotte".

L'accusa che arriva dall'opposizione sul versante della sicurezza però, è decisamente più grave. Il quadro è stato ricostruito grazie alla documentazione ottenuta dal gruppo consiliare del Pd in seguito ad una richiesta di accesso agli atti del consigliere Luca Zeni. Tutto ha inizio lo scorso 27 luglio, quando il dirigente del servizio polizia amministrativa della provincia scrive al suo dirigente generale che il prospettato concerto "inspiegabilmente, non è stato, in alcun modo ed in alcuna forma, oggetto della preventiva necessaria e obbligatoria valutazione da parte della commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo (sia con riferimento al luogo, dato già per approvato, e sia con riferimento ai numeri folli di cui stanno parlando i giornali). Ricordo che per competenze tecniche, esperienza professionale e attribuzioni giuridiche la commissione è l’unico organo specificamente preposto, in Provincia di Trento, alla verifica di tutte le condizioni di sicurezza dei luoghi e degli eventi pubblici di tale tipologia. Si suggerisce pertanto di non firmare contratti prima di tale formale valutazione".

Effettivamente la commissione, composta da persone esperte del settore, con un rappresentante del questore ed uno del servizio antincendi e protezione civile, esamina l'area di San Vincenzo il 27 ottobre, constatando però che le caratteristiche dell’area non consentono adeguate vie di fuga
in caso di evento avverso, trovandosi chiusa di fatto su tutti e quattro i lati. Questo significa che "data la programmata presenza di 120.000 persone, può determinare pericolose interferenze, travolgimenti e schiacciamenti delle persone coinvolte da un evento avverso (come hanno insegnato i fatti di piazza San Carlo di Torino)".

Pertanto la commissione "ritiene, da un primo esame, che l’area non sia idonea per ospitare un evento con la presenza di 120.000 persone, ma reputa opportuno riconvocare la commissione con la presenza anche del sindaco di Trento o di un suo delegato per il giorno 29 ottobre".

Qui, secondo il Pd, comincerebbero le ingerenze da parte della giunta. La stessa sera del 27 ottobre 2021 il dirigente del servizio polizia amministrativa della Provincia veniva "convocato dalla segreteria della presidenza proprio in relazione a tale verbale", e lo stesso scrive, in una nota inviata al dirigente servizio prevenzione rischi, "che in tale occasione (erano presenti anche il presidente Fugatti, l’assessore Failoni, il dott. Nicoletti e l’ing. De Col), sono pesantemente accusato per quanto deliberato dalla commissione di vigilanza e sono stato ripetutamente invitato ad annullare tale verbale e sono stato incredibilmente rimproverato per aver organizzato un sopralluogo al Modena Park, dove si è svolto l’ultimo grande concerto di Vasco Rossi".

Nella stessa nota il dirigente riferisce che gli sia stata prospettata una "modifica della composizione" della commissione, e che, a fronte del suo rifiuto (anche perché giuridicamente non possibile) di modificare il verbale della stessa, ha ricevuto "pesanti parole" contro di lui e della sua professionalità. Gli veniva infine chiesto di annullare l’incontro della commissione convocato per 29 ottobre 2021, riunione che dunque viene "sconvocata". Dopodiché, il servizio polizia amministrativa della Provincia è stato escluso dalle fasi successive, sia dagli incontri con il Comune di Trento sia da quelli preparatori di un incarico da affidare all’esterno, deciso dopo il parere negativo della commissione.

Infine, il 24 novembre il servizio polizia amministrativa della Provincia veniva coinvolto nuovamente per un parere rispetto all'incarico di consulenza esterna, e nuovamente il dirigente evidenziava una lunga serie di lacune rispetto alla sicurezza dell'area e alla capienza massima prevista. Il primo dicembre poi, lo stesso dirigente del servizio ribadisce che la competenza rispetto alla valutazione sull’idoneità dell’area è della commissione di vigilanza, e che la stessa, pur non essendo stata coinvolta nell’iter, qualora la consulenza esterna fornisse elementi nuovi, li valuterà.

Questa la ricostruzione fornita dagli esponenti del Pd. Secondo i consiglieri Sara Ferrari, Alessio Manica, Alessandro Olivi, Giorgio Tonini e Luca Zeni, si tratta di un quadro preoccupante per la sicurezza, problematico sotto il profilo dei rischi contabili, ma soprattutto inaccettabile sotto il profilo istituzionale: "La politica non può in alcun modo esercitare pressioni tali sulla struttura, per ottenere il risultato voluto, soprattutto su un tema tanto rilevante come la sicurezza. Lasciamo ad altri organi la valutazione sulla liceità dei comportamenti descritti nella documentazione, ma sottolineiamo come tale disinvoltura della giunta non sia in nessun modo giustificabile ed accettabile".

A quanto dichiarato dai consiglieri provinciali del Pd trentino si aggiunge la presa di posizione del consigliere provinciale di Trentino in Azione Ugo Rossi: "Le notizie di oggi sulle problematiche di sicurezza del concerto di Vasco Rossi e sulle presunte pressioni della giunta nei confronti di pubblici funzionari gettano un'ombra pesante sull'operato del governo provinciale" dice Rossi.

Secondo il consigliere, "quanto è emerso, se confermato, è sconcertante e gravissimo. Trentino in Azione stigmatizza con forza questo modo di esercitare le funzioni di governo dell'autonomia. Siamo di fronte a sfide epocali per il nostro territorio che richiederebbero un sussulto di serietà, responsabilità, ben altra competenza, senso e rispetto delle istituzioni. Se quanto denunciato risultasse vero saremmo invece di fronte non solo ad un problema dì incapacità ma anche dì discutibile legittimità nel modo dì governare".

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