rotate-mobile
Giustizia

Sicurezza concerto Vasco, il tribunale dà ragione al dirigente scomodo

Era stato rimosso dopo aver contestato la mancanza di adeguate vie di fuga, ma per il tribunale nessuna delle 11 motivazioni fornite dalla Giunta è valida

Alla fine anche il tribunale ha dato ragione a Marzio Maccani, il dirigente scomodo rimosso dal servizio di polizia amministrativa provinciale per aver contestato la sicurezza del concerto di Vasco Rossi, lo scorso 20 maggio a Trento. “I fatti posti a fondamento della revoca dell’incarico di dirigente disposta nei confronti di Marzio Maccani dalla Giunta provinciale il 31 maggio 2022 non sono idonei”. A stabilirlo è un’ordinanza firmata lunedì 22 agosto dal giudice del lavoro di Trento Giorgio Flaim.

Non solo: il provvedimento “ordina alla Provincia autonoma di Trento di riattribuire a Maccani l’incarico di dirigente del servizio Polizia amministrativa” e condanna la Pat al pagamento delle spese di giudizio.

Parole che pesano come macigni dopo mesi di pressioni e intimidazioni che avevano generato un clima di timore all’interno della pubblica amministrazione trentina. Parole che oggi mettono un punto fermo su una vicenda che ha imbarazzato tanto la Giunta Fugatti da arrivare ad accusare Maccani di aver “leso il prestigio e l’immagine dell’amministrazione delineando un quadro interno gravemente intimidatorio nei confronti dei funzionari” (quadro peraltro confermato da innumerevoli interviste pubblicate da TrentoToday in data 12 giugno).

A sostegno della propria decisione la Giunta aveva fornito ben 11 motivazioni: dalla convocazione della Commissione provinciale di vigilanza che il 27 ottobre per la prima volta aveva dato parere negativo all’idoneità dell’area san Vincenzo, fino alla mancata osservanza delle indicazioni fornite dalla direzione generale di limitare l’accesso agli atti richiesti dal consigliere provinciale di minoranza Luca Zeni. Di queste, il giudice del lavoro non ne ha salvata nemmeno una.

“La valutazione negativa circa l’idoneità dell’area individuata dalla Giunta provinciale a ospitare in tutta sicurezza 120mila spettatori paganti - scrive nell’ordinanza il giudice Flaim - è stata formulata dal ricorrente Marzio Maccani sempre mediante diffuse e articolate motivazioni, il che è espressione di un atteggiamento diametralmente opposto a quello aprioristico, che la Giunta provinciale gli ha addebitato”.

“Si tratta di un provvedimento molto pesante, in cui non solo si contestano le motivazioni fornite dalla Giunta, ma si difende pure l’operato di Maccani - commenta l’avvocato Lorenzo Eccher -. La decisione del giudice è arrivata in tempi record, meno di due mesi dopo la presentazione del nostro ricorso, ed è molto corposa: in 23 anni da avvocato non avevo mai visto un’ordinanza cautelare di 47 pagine”.

Eppure per la Giunta il problema non sta tanto nel fatto che al momento dell’esodo dal concerto 1.500 persone abbiano sfondato una rete di recinzione e 200 spettatori abbiano attraversato i binari della ferrovia (dati della questura), ma nel fatto che gli allarmi lanciati da Maccani ben prima del concerto abbiano “creato i presupposti per un’ampia ingiustificata eco mediatica con negativi riflessi per l’immagine dell’amministrazione”.

La prossima mossa ora toccherà proprio alla Provincia. Il provvedimento del giudice ha efficacia immediata: Maccani dovrebbe essere reintegrato subito nel suo incarico di dirigente del servizio di polizia amministrativa. Ma appare evidente che la Provincia non si arrenderà facilmente e farà appello. “So che la battaglia giudiziaria non sarà breve - conclude Eccher -, ma questo primo provvedimento ci dà fiducia che la ragione sia dalla nostra parte”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sicurezza concerto Vasco, il tribunale dà ragione al dirigente scomodo

TrentoToday è in caricamento