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Covid, il Codacons chiede piazze a numero chiuso. Minaccia denunce ai sindaci

Codacons sugli assembramenti: «i comuni istituiscano il numero chiuso nelle piazze e nelle strade dello shopping, i Prefetti devono intervenire per imporre misure limitative»

Una boccata d'aria non indifferente, quella respirata da quasi tutta Italia dopo l'allentamento delle restrizioni anti-contagio da Covid di inizio febbraio, Secondo Codacons, i Comuni devono istituire il numero chiuso nelle piazze, nei litorali e nelle strade dello shopping. La contropartita sarà quella dei una denuncia per concorso in epidemia nei confronti dei sindaci. È quanto affermato dopo quanto avvenuto nelle diverse piazze sabato 6 febbraio da Codacons: assembramenti «intollerabili» di cittadini e «rischi altissimi» sul fronte della salute pubblica.

«A Roma come Milano, Napoli, Bologna, Torino, Palermo, con le zone gialle si sono registrati pericolosi assembramenti nelle piazze o lungo le strade, e le stesse scene si sono ripetute lungo i litorali, presi letteralmente d’assalto dai cittadini – spiega il presidente Carlo Rienzi –. Si stanno inoltre moltiplicando le feste clandestine organizzate in abitazioni private o locali, eventi che sfuggono al controllo delle forze dell’ordine e rappresentano potenziali focolai di coronavirus».

L'annuncio

«I comuni di tutta Italia devono istituire il numero chiuso presso strade, piazze, litorali e luoghi dove possono registrarsi assembramenti, regolando i flussi in base alla capienza dei luoghi pubblici, e i Prefetti devono intervenire per imporre misure tese a garantire sicurezza e salute pubblica e limitare i rischi di contagio, incrementando i controlli sul territorio contro i party clandestini – prosegue Rienzi – In caso contrario i sindaci saranno denunciati dal Codacons in Procura per il reato di concorso in epidemia colposa».

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