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Passi avanti sulla circonvallazione ferroviaria: si attende l'ok del Ministero

Progetto approvato da Rfi, che ha completato lo studio di fattibilità: "L'opera consentirà l'annullamento degli impatti oggi generati sul centro urbano dal transito delle merci"

Passi avanti per il progetto della circonvallazione ferroviaria a Trento. Mentre a Rovereto la palla è in mano al Consiglio comunale che dovrà decidere quale piano adottare, il Comune di Trento ha fatto sapere che Rfi ha completato lo studio di fattibilità, che è ora al vaglio del Ministero delle infrastrutture.

Nelle intenzioni di Rfi, una volta a regime, la circonvallazione ferroviaria di Trento consentirà "il sostanziale annullamento degli impatti, reali e potenziali, oggi generati sul centro urbano dal transito delle merci". Tra l'altro, si tratta di un'opera finanziata con circa 900 milioni dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Il progetto sarà condiviso anche con il Comune di Trento quando il Consiglio superiore dei Lavori pubblici avrà accertato che la documentazione trasmessa da Rfi sia completa ed esaustiva (per questa prima verifica sono previsti 15 giorni, a meno che non si verifichi la necessità di ulteriori integrazioni). A quel punto, Rete Ferroviaria Italia procederà alla richiesta di valutazione di impatto ambientale e di verifica preventiva di interesse archeologico. Sarà inoltre convocata la Conferenza dei servizi per l'approvazione del progetto, che quindi diventerà pubblico.

Un passo in linea con la chiarezza che chiedono i cittadini, preoccupati per l'impatto dei lavori sulla città e sull'ambiente circostante: la normativa infatti stabilisce che Rfi avvii fin da ora la procedura di dibattito pubblico provvedendo alla scelta di un coordinatore del dibattito, che sarà individuato dall’elenco di esperti nella gestione dei processi partecipativi istituito dall'apposita Commissione nazionale. Il coordinatore, sulla scorta di un dossier di progetto fornito da Rfi, elaborerà entro 15 giorni dall'incarico un progetto di dibattito pubblico stabilendo i temi di discussione, il calendario degli incontri e le modalità di partecipazione. Inoltre eventualmente potrà richiedere integrazioni e modifiche al dossier di progetto. Al termine della fase del dibattito pubblico, il coordinatore dovrà redigere una relazione conclusiva.

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