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Circonvallazione, ecco lo scavo pilota nei terreni inquinati di Trento nord

In questi giorni è in corso il monitoraggio degli inquinanti da parte di Rfi e dell'Appa

Da ieri, mercoledì 14 settembre, in via Vittime delle Foibe è in corso lo scavo pilota sui terreni inquinati di Trento nord dove passerà la circonvallazione ferroviaria. L'obiettivo è analizzare il livello di inquinamento dell'area per verificarne la compatibilità con la realizzazione dell'opera e tutelare sia i lavoratori del futuro cantiere (che opereranno comunque indossando dispositivi di protezione delle vie respiratorie), sia i cittadini che vivono nella zona. 

Non si tratta certo di semplici precauzioni: il bypass ferroviario passerà dove un tempo sorgevano la Sloi e la Carbochimica, aree inquinate classificate come sito di interesse nazionale (Sin). In Italia ce ne sono 42 e quello di Trento nord è uno di questi proprio per le “caratteristiche di elevato rischio ambientale e sanitario” date dalla “vastità dell’area, la sua collocazione nel contesto urbano, il pericolo connesso alla tipologia degli inquinanti e alla presenza di rifiuti industriali, la vulnerabilità della falda, la presenza di un sistema idrografico costituito da una fitta rete di canali di acqua superficiale”.

A monitorare il livello di inquinamento dell'area ci sono da un lato i tecnici di Italferr (che si appoggia all'università di Roma Tor Vergata) che eseguirà i lavori per conto di Rete ferroviaria italiana (Rfi), dall'altro i tecnici dell'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente (Appa), a garanzia dell'imparzialità delle analisi.

Che l'area sia inquinata è fuor di dubbio (gli stessi tecnici dell'Appa raccontano del tipico odore caratteristico del piombo tetraetile percepito al momento dello scavo pilota), ma solo le analisi potranno stabilire nelle prossime settimane il livello degli inquinanti presenti.

Cantiere pilota inquinamento roggia Armanelli-2

Gabriele Rampanelli, dirigente dell'Appa, mostra i rilevatori dell'inquinamento installati davanti al cantiere pilota

In cosa consiste lo scavo pilota

In concreto, lo scavo riguarda una parte della roggia Armanelli, all'interno del Sin, proprio dove un tempo la Sloi sversava i propri reflui. Distante pochi metri dal muro di recinzione che separa il terreno di Rfi da quello dell'ex Sloi, lo scavo ha riguardato una superfice di due metri di larghezza, per quattro metri di lunghezza e quasi due metri di profondità. E proprio qui sta una delle principali contestazioni dei contrari al bypass ferroviario.

Per il comitato No Tav più che di un cantiere pilota, si tratterebbe di "una buchetta pilota, inefficace per le rilevazioni che dovrebbero spingersi almeno a 10-15 metri". A decidere le misure dello scavo è stata Rfi, ma il dirigente del Settore autorizzazioni e controlli dell'Appa Gabriele Rampanelli, interpellato sul punto da TrentoToday, assicura che "le misure sono sufficienti per rilevare gli inquinanti rilasciati in atmosfera dallo scavo e soprattutto sono idonee rispetto al tipo di cantiere che verrà poi realizzato da Rfi".

Al di là e al di qua dello scavo pilota sono stati installati un rilevatore di Pm10 e Pm2,5 (il particolato fine meglio noto come "polveri sottili") e delle fiale di vetro specifiche per i singoli inquinanti: il piombo tetraetile (prodotto dalla Sloi fino al 1978 e tossico per l'uomo), il mercurio, il fenolo e gli Ipa.

Rilevazioni inquinamento scavo pilota-2

I sensori per misurare gli inquinanti posti al di là e al di qua dello scavo pilota

Le misure sono state effettuate prima dello scavo (martedì), durante (ieri) e successivamente alla movimentazione del terreno (oggi). "Misuriamo gli inquinanti che i lavori per la circonvallazione potrebbero rilasciare nell'aria e nel suolo proprio per dimensionare i filtri che dovranno essere utilizzati poi durante i lavori", ha spiegato questa mattina Rampanelli.

"Abbiamo rimestato il terreno con l'obiettivo di liberare il peggio possibile - ha detto ancora il dirigente dell'Appa -. Questo ci permetterà di avere delle rilevazioni in condizioni estreme e di conseguenza di adottare le misure più cautelative durante i lavori".

Scavo pilota circonvallazione ferroviaria-2

“L’esecuzione del cantiere pilota risponde a una precisa e giusta richiesta del Consiglio comunale - ha commentato il sindaco di Trento Franco Ianeselli, presente al sopralluogo di stamane -. Si tratta di una strada obbligata: dobbiamo capire prima il livello dell’inquinamento per sapere quali misure adottare, come potranno essere svolti i lavori. Il cantiere della circonvallazione ferroviaria ci dà la possibilità di intervenire su quella che è una ferita aperta per la città e di cercare soluzioni non solo per i terreni interessati dal tracciato ferroviario, ma per l’intera area inquinata”.

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