Circonvallazione ferroviaria, presentata la relazione conclusiva
Due mesi di incontri, mille partecipanti e oltre 200 domande poste. "Un così grande interesse per il futuro della città si è visto di rado. Grazie al dibattito pubblico il progetto è migliorato", ha detto il sindaco Ianeselli
È stata presentata giovedì 3 febbraio la relazione conclusiva sul Dibattito pubblico per il progetto di circonvallazione ferroviaria a Trento. La relazione riassume l’andamento del dibattito pubblico, le attività svolte e i temi emersi, incluse le osservazioni critiche e le proposte migliorative.
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Cosa prevede il progetto di circonvallazione
L’intervento oggetto del dibattito pubblico è parte del più ampio progetto di quadruplicamento della linea ferroviaria Fortezza-Verona, una delle opere individuate dall’Unione europea come necessarie per la realizzazione del corridoio Scandinavia-Mediterraneo della rete strategica transeuropea di trasporto.
Il progetto verrà finanziato con i fondi europei del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) post pandemia. "La circonvallazione permetterà di separare i flussi di traffico merci da quello passeggeri annullando gli impatti sul centro urbano, contribuirà alla crescita economica, sociale e turistica delle zone in cui si inserisce e incentiverà la mobilità sostenibile”, ha spiegato Paola Firmi, commissaria governativa per il potenziamento della Fortezza-Verona.
Il progetto prevede tre fasi, la prima delle quali è stata in questi mesi oggetto del dibattito pubblico:
- la realizzazione della circonvallazione ferroviaria di Trento, la variante della linea storica Verona-Brennero nel tratto di attraversamento della città e la realizzazione della nuova stazione di Trento nord della linea ferroviaria Trento-Malè (progetto NorduS);
- i lavori di interramento della linea storica e della stazione di Trento;
- il completamento della configurazione di progetto.
Dibattito pubblico, cos’è e chi ha partecipato
Il dibattito pubblico sulla circonvallazione ferroviaria di Trento rappresenta la prima applicazione in Italia su un’opera inserita nel Pnrr. Indetto dal proponente dell’opera – la Rete ferroviaria italiana (Rfi) –, è stato coordinato da Andrea Pillon.
Il percorso, progettato a novembre, è iniziato con la presentazione del dossier del progetto il 6 dicembre e si è chiuso il 3 febbraio con la presentazione, appunto, della relazione conclusiva. In totale si è trattato di sei incontri pubblici e 11 incontri tecnici (con le istituzioni, gli enti, le associazioni ambientaliste e i comitati).
In totale il dibattito pubblico ha visto un totale di oltre mille partecipanti e la presentazione di 222 domande negli incontri pubblici e 53 osservazioni (le cittadine, i cittadini e le organizzazioni che lo desideravano hanno potuto formulare osservazioni e proposte da pubblicare sul sito del progetto come “quaderni degli attori”).
I punti principali della relazione conclusiva
Nella relazione conclusiva è riportata la sintesi dei principali temi emersi nel corso del dibattito pubblico. Innanzitutto, i temi di carattere generale che interessano l’opera nel suo complesso: le previsioni di traffico merci e la capacità dell’opera di trasferire il trasporto merci da gomma a rotaia; i tempi per la realizzazione dell’opera e le necessarie procedure autorizzative; la sicurezza nella gestione del transito delle merci; la possibilità di interrompere nel corso dei lavori la tratta ferroviaria Trento-Malè. Infine, il tema degli espropri.
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Inoltre, sono emersi anche quesiti più puntuali che interessano particolari porzioni di territorio e le diverse fasi progettuali e realizzative dell’opera. In primis l’area di Trento nord, la più colpita dal progetto e che preoccupa per la possibile ulteriore separazione dei quartieri attraversati dalla nuova infrastruttura. Per le aree di Trento sud, invece, la preoccupazione è per il consumo di suolo agricolo e i conseguenti espropri o occupazioni temporanee dei terreni. Infine, sono stati sollevati aspetti legati alla gestione dei cantieri e l’esecuzione dei lavori come rumori e vibrazioni e qualità dell’aria.
I frutti del dibattito pubblico
“Il periodo del dibattito pubblico non è stato lungo, ma è stato sicuramente denso – ha commentato il sindaco di Trento Franco Ianeselli –. Un così grande interesse per il futuro della città si è visto di rado e questo non può essere che positivo. Oltretutto, dopo essere passato attraverso il crivello del dibattito pubblico, il progetto della circonvallazione è sicuramente migliorato. Ora tutte le proposte dei cittadini e dell’amministrazione comunale saranno prese in esame dalla conferenza dei servizi. Ma per noi il dibattito pubblico non è finito, anzi dovrà diventare una costante per accompagnare prima la redazione del progetto esecutivo, poi la gestione ottimale del cantiere”.
Anche il coordinatore Andrea Pillon si è detto soddisfatto del percorso fatto parlando di “sinergie tra tutte le parti coinvolte e grande educazione”. “Il dibattito pubblico di Trento apre la strada a un nuovo modo di interpretare le infrastrutture di tutto il Paese – ha aggiunto –, a dimostrazione del fatto che col dialogo, anche con posizioni diverse, i percorsi diventano più efficaci”.
“La Commissione ha guardato con attenzione a questo dibattito pubblico, il primo a svolgersi con procedimento abbreviato che ha a oggetto un'opera strategica inserita all'interno del Pnrr, dal grande impatto sociale ed economico – ha concluso la presidente della commissione nazionale Dibattito pubblico Caterina Cittadino –. L'abilità del coordinatore è stata quella di coinvolgere più attori possibili e di far emergere più criticità e allo stesso tempo migliorie possibili al progetto: è proprio questo l'obiettivo di un dibattito pubblico”.