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Circonvallazione ferroviaria, Fugatti e Ianeselli a Roma per il nodo delle aree inquinate

Il progetto da 930 milioni di euro inserito nel Pnrr ha un problema: dovrà attraversare l'area mai bonificata di Trento nord dove sorgevano l'ex Sloi e Carbochimica

Il progetto da 930 milioni di euro inserito nel Pnrr per realizzare la circonvallazione ferroviaria di Trento ha un problema: l'area inquinata di Trento nord meglio nota come ex Sloi ed ex Carbochimica. L'opera prevede infatti il passaggio all'interno dell'area, mai bonificata, dove un tempo sorgevano le due fabbriche.

Non si tratta di una cosa da poco conto: l'area di Trento nord rientra tra i 42 siti di interesse nazionale (Sin), aree contaminate classificate come pericolose dallo Stato Italiano e che necessitano di interventi di bonifica del suolo, del sottosuolo e/o delle acque superficiali e sotterranee per evitare danni ambientali e sanitari. Nel caso di Trento, le “caratteristiche di elevato rischio ambientale e sanitario” sono date dalla “vastità dell’area, la sua collocazione nel contesto urbano, il pericolo connesso alla tipologia degli inquinanti e alla presenza di rifiuti industriali, la vulnerabilità della falda, la presenza di un sistema idrografico costituito da una fitta rete di canali di acqua superficiale”.

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La situazione preoccupa talmente tanto cittadini e ambientalisti da essere finita davanti alla Commissione europea per un'interrogazione sull'impatto ambientale del progetto presentata dall'eurodeputata Eleonora Evi, co-portavoce nazionale di Europa verde.

Il problema è che, trattandosi di suolo privato, per poter procedere alla bonifica è necessario che a pronunciarsi siano le autorità statali: il ministero della Transizione ecologica e il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile. Per questo venerdì 18 marzo il presidente della Pat Maurizio Fugatti e il sindaco di Trento Franco Ianeselli sono scesi a Roma: "Per individuare la soluzione definitiva del problema delle aree inquinate di Trento nord".

Anche perché Fugatti non ha nessuna intenzione di rinunciare al progetto: “La nostra presenza qui vuole rendere chiara la precisa volontà della Provincia autonoma e del Comune di Trento di credere in quest’opera strategica per lo sviluppo del Trentino - ha detto -. L’impegno è serio e condiviso, al di là delle difficoltà tecniche e formali, che ci sono e che vanno affrontate al meglio”. 

All'incontro con il commissario straordinario di Governo per il potenziamento della linea Fortezza-Verona Paola Firmi, svoltosi nella sede del gruppo Ferrovie dello Stato a Roma, erano presenti anche il sindaco di Trento Franco Ianeselli, i dirigenti Raffaele De Col (Provincia) e Giuliano Franzoi (Comune) e i rappresentanti di Rete ferroviaria italiana (Rfi).

L’intesa tra Provincia e Comune rispetto all’opera, promossa da Rfi nell’ambito del quadruplicamento della linea del Brennero, è stata confermata anche dal sindaco Ianeselli, che ha invitato a Trento la commissaria Firmi, “in modo da rafforzare la sinergia con le amministrazioni locali, Provincia e Comune, perché per affrontare un progetto di così grande importanza e complessità il lavoro congiunto è fondamentale”. Il sindaco ha anche sottolineato il ruolo dell’opera che, prevedendo numerosi approfondimenti diagnostici, costituisce “una premessa tanto per la fondamentale messa in sicurezza delle aree inquinate quanto, più in generale, per il buon andamento dei lavori”.

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Con Ferrovie dello Stato Sistemi urbani, Fugatti e Ianeselli hanno valutato l’opportunità di sottoscrivere un protocollo d’intesa per avviare da subito "possibili valorizzazioni dell’ambito urbano, anche a seguito di possibili soluzioni di messa in sicurezza definitiva delle aree inquinate". Sarà oggetto di approfondimenti, in relazione all’avvio del cantiere, anche la possibile occupazione temporanea e acquisizione delle aree in oggetto, considerando tra i fattori anche il costo di tale procedura.

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