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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Cinghiali, l'Assemblea Antispecista contro Coldiretti: "Gli abbattimenti generano l'emergenza"

Gli agricoltori in piazza chiedono regole per poter catturare ed abbattere gli animali

Circa 150 agricoltori, insieme ad una rappresentanza di sindaci del territorio, sono scesi in piazza Dante a Trento nella mattinata di giovedì 8 luglio per chiedere una maggiore regolamentazione sulla presenza dei cinghiali. La manifestazione, promossa da Coldiretti, è stata promossa in tutte le regioni.

I manifestanti hanno incontrato l'assessore provinciale all'agricoltura Giulia Zanotelli e il presidente della provincia Maurizio Fugatti, per consegnare un documento con una serie di proposte: secondo gli agricoltori, è necessario controllare i cinghiali attraverso un maggiore contenimento. Coldiretti chiede che sia data ai proprietari o ai conduttori dei terreni danneggiati la possibilità di catturare ed abbattere la fauna selvatica.

La replica

Contraria alla manifestazione invece l'Assemblea Antispecista, che in una nota attacca duramente i vertici dell'associazione dei coltivatori: "La caccia - dichiarano gli attivisti - lungi dall’avere una funzione di riequilibrio faunistico, è causa diretta della proliferazione del cinghiale e quindi anche dei danni causati all’agricoltura e degli incidenti stradali. Per cui il presidente di Coldiretti Barbacovi e il direttore Enzo Bottos o sono ignoranti oppure sono in malafede".

«Studi pluriennali fatti da esperti, associazioni che da anni cercano di fare informazione in merito, come la Lega per l'abolizione della caccia, e anche lo scienziato Andrea Mazzatenta, docente alla Facoltà di medicina veterinaria dell’Università di Teramo - continua l'associazione -, hanno spiegato molto chiaramente perché la caccia con il fucile e le mute di cani rappresentano proprio ciò che non si deve fare se si vuole controllare la specie: i cinghiali cacciati si disperdono aumentando i loro cicli riproduttivi e si spingono verso i centri abitati, dove causano incidenti".

Inoltre, conclude la nota dell'Assemblea Antispecista, "quello della caccia al cinghiale è in realtà un business confermato dalle vendite online, dagli allevamenti e dalle immissioni illegali di cinghiali da parte dei cacciatori che dopo avere creato il problema si pongono come solutori".

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