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Madonna di Campiglio

Centocinquant'anni di storia: auguri Sat

La società alpinisti tridentini conta 25mila soci. Il 15 ottobre l'ultimo appuntamento per festeggiare lo storico compleanno

Una grande festa per celebrare la propria storia e guardare al futuro: la società alpinisti tridentini (Sat) ha compiuto 150 anni. Nel weekend appena passato, sabato 2 e domenica 3 settembre, una grande festa a Campiglio ha ospitato anche altri due compleanni: i 70 anni del Trento film festival e del Soccorso alpino. 

“Per resistere 150 anni bisogna essere capaci di interpretare il mondo che cambia sotto un profilo sociale, politico, economico - commenta la presidente Sat Anna Facchini -. Quando la Sat è stata fondata non c’era ancora il Trentino configurato come provincia, ma c’era un territorio che era ancora parte dell’impero asburgico. Il futuro sta nella capacità di stare sul territorio, consolidare legami con le comunità, con gli enti, con le istituzioni. Abbiamo 25mila soci, ci sono i soci anziani, ma anche tanti ragazzi e giovani che sono il nostro futuro. Dovremo essere capaci di saperci integrare in una società in piena evoluzione”.

“Il futuro della montagna va cercato nell’equilibrio e nella giusta strada - ha detto Mauro Leveghi, presidente del Trento film festival -. Solo così riusciremo a dare futuro non solo alla nostra montagna, ma al mondo”. Per Walter Cainelli, presidente del soccorso alpino, la cultura della montagna deve passare per il rispetto anche di regole e ritmi, con al centro la prevenzione, la prudenza, la formazione e la “capacità di saper cogliere i propri limiti”.

Ad arrivare da Lombardia, Veneto e Alto Adige anche tanti rappresentanti del Cai capitanati dal presidente generale Antonio Montani. “La Sat è un esempio per tutto il Cai - ha detto Montani -, un esempio di attaccamento ai valori e di efficienza. Le due cose non sono in contrasto e io sono qui anche per imparare. Il 150esimo è un bel traguardo, ma come nel ciclismo è un traguardo volante, bisogna continuare a pedalare per andare verso il futuro e per farlo serve il coraggio di rinnovarsi. Non è assolutamente scontato che associazioni come le nostre siano ancora vive e vitali. Le sfide che ci attendono? Ambiente, giovani e gioia”.

Il weekend è partito con la rievocazione storica del percorso compiuto nel 1872 dai fondatori della Sat: Prospero Marchetti (primo presidente) e Nepomuceno Bolognini (primo vicepresidente). Un gruppo di podisti e 27 ciclisti tra uomini e donne è partito quindi da Arco per arrivare fino a Madonna di Campiglio.

L’arrivo è stato suggellato con una cerimonia che ha visto l’apposizione di una targa commemorativa alla base della statua dedicata a Giovanni Battista Righi proprio sotto la dedica già posta nel 1972 in occasione del centenario Sat.  

Alla sera al Palacampiglio è andata in scena la rappresentazione teatrale “Excelsior” sulla fondazione della Sat curata dal “Filò da la Val Rendena”, con regia di Brunetto Binelli. Domenica si è tenuta la passeggiata per arrivare al rifugio Graffer. Tre gli eventi che in quota hanno scaldato una giornata a tratti nuvolosa, ma molto partecipata: il concerto del Coro della Sosat, lo spettacolo “Bagliore”, un podcast narrativo prodotto da SuonoMio ascoltato in modalità immersiva grazie a cuffie wireless e la presentazione del libro “15 sentieri per i 150 anni”.

Il prossimo appuntamento, che andrà a chiudere le celebrazioni dei 150 anni della Sat, si terrà il prossimo 15 ottobre all’auditorium Santa Chiara di Trento con il concerto del coro della Sat e della Sosat e la presentazione del libro “Al passo della montagna. Conoscenza e tutela del territorio nella storia della Società degli Alpinisti Tridentini”, a cura di Claudio Ambrosi, Rodolfo Taiani e Bruno Zanon.

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