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Martedì, 19 Marzo 2024
Droga

Maxioperazione “Aquila bianca”: bloccato un traffico internazionale di cocaina

32 arresti, svariati chili di “neve” e migliaia di euro sequestrati. Il Trentino il cuore dello stoccaggio

Trentadue arresti, dieci dei quali italiani di zona nell’Alto Garda, il sequestro di un chilo di cocaina (che si va ad aggiungere ai 23 sequestrati nel corso delle indagini), di 1,6 etti di hashish, di 32mila euro in contati e di un orologio dal valore di 20mila euro: è questo il bilancio dell’operazione “Aquila bianca” portata a termine alle prime luci dell’alba di mercoledì 28 settembre dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Trento. Alcune fasi dell’operazione sono ancora in fase di svolgimento a livello internazionale.

Nata dagli sviluppi dell’operazione “Maestro” del 2020 che portò all’arresto di tre persone, “Aquila bianca” ha messo in mostra l’aspetto transnazionale del commercio di stupefacenti che, partendo dall’Olanda e dal Belgio, attraverso il canale del Brennero arrivava nelle piazze di spaccio trentine (oltre al capoluogo anche Rovereto, Cles e Riva del Garda) e del Nord Italia.

A delinearne i contorni il maggiore Piermarco Borettaz: “La droga veniva trasportata con autovetture con doppi fondi. I panetti di stupefacenti erano ricoperti da una sostanza profumata tipo mentolo per evitare che potesse essere fiutata dai cani antidroga. La componente trentina del traffico era fondamentale per lo stoccaggio, soprattutto in abitazioni private spesso affittate per brevi periodi, lo smistamento e lo spaccio nelle piazze”.

Che si trattasse di un’operazione di grosso calibro lo si era capito sin dall’alba, quando gli elicotteri dei carabinieri hanno iniziato a sorvolare sulla città. Oltre ad essi, sono stati impiegati anche i cani antidroga, con l’operazione che ha coinvolto anche le province di Brescia, Vicenza, Mantova, Prato e Bari.

Oltre cento pedinamenti, giorni e giorni di attività di osservazione e controllo, quasi cinquemila ore di intercettazioni telefoniche, l’impiego di ben 130 carabinieri per scoprire e smantellare le due organizzazioni criminali emerse dall’operazione e interrompere un giro d’affari ci oltre un milione di euro.

Da un lato il “sodalizio” composto da albanesi stabilitisi in provincia di Trento che riforniva di eroina, cocaina, hashish e marijuana i pusher della zona, con gli stupefacenti fatti arrivare attraverso auto e treni da Milano e dalla Campania.

Dall’altro,  il “sodalizio” nordafricano, specializzato nel traffico internazionale di cocaina che veniva importata dal Belgio e dall’Olanda per approvvigionare i mercati dell’Alto Garda e del Basso Sarca.

Parole di elogio e di grande soddisfazione per lo straordinario esito dell’operazione sono arrivate anche dal Procuratore Sandro Raimondi.

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