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Le montagne, la guerra, l'amore: le 5 canzoni trentine da ascoltare

Cinque canti iconici della cultura popolare trentina, diversi per tema e melodia, immancabili nel repertorio dei cori di montagna

Trentino terra d'incanto e di canto. Il patrimonio popolare trentino è tra i più musicali d'Italia: la fama dei cori di montagna, a partire da quelli della Sat e della Sosat, ha contribuito a diffondere in tutto il Paese del "belcanto" melodie e strofe che celebrano la bellezza delle montagne, le sofferenze della Grande Guerra, la vita agreste di un tempo. Alcune canzoni trentine sono diventate così famose da entrare di diritto nel canzoniere nazionale. Ne abbiamo selezionate cinque tra le più rappresentative della coralità trentina. Ovviamente da ascoltare (cliccando sui link in blu per accedere ad alcune registrazioni di cori trentini disponibili su You Tube) e, perché no, cantare da soli o in compagnia.

1 - La Villanella

Questa canzone, molto particolare per l'antitesi armonica tra strofa e ritornello, venne resa celebre dai cori trentini nel Secondo Dopoguerra. Si tratta di un canto antico. Il titolo è ambiguo: la "villanella" era un tipo di danza diffuso in tutta Italia, ma qui sta anche a significare la bella del villaggio. Tra merli che fanno innamorare ed anziani impenitenti il testoè un'allegro invito alla danza. Recentemente utilizzata in uno spot delle mele Melinda, è uno dei brani più eseguiti dai cori di montagna.

2 - I Canéderli

Ebbene sì, la ricetta del più tipico piatto trentino è contenuta in un'altrettanto tipica canzone. Così come la ricetta, anche la canzone ha diverse versioni, anzi, aggiunte. E' un canto allegro e goliardico, amatissimo dai trentini tanto da essere considerato in qualche modo un secondo inno al Trentino. Nelle varie strofe si celebrano anche altre prelibatezze del territorio per finire con un omaggio alla più bella delle valli: per scoprire qual è bisogna arrivare alla fine. 

3 - La Panagèla

Stranamente la più famosa canzone di montagna celebra una cima che non si annovera certo tra le più difficili da conquistare, alpinisticamente parlando. Resta il fatto che per l'autore della canzone, e di sicuro anche per gli abitanti della zona, la Paganella è la "montagna tuta bèla", anzi "de pù bele no ghe n'è". Non si accettano discussioni. Altro canto che non può mancare nel repertorio dei cori di montagna e nelle gite fuori porta. Anche in questo caso c'è una strofa didascalica nella quale si elencano i monti trentini ed il panorama che si gode dalla cima... fino a Milano.

4 - Grileto e la Formigola

Trentinissima versione di una scenetta nota anche in altre canzoni popolari italiane. Nonostante il tono scherzoso e l'allegra melodia si tratta di un vero e proprio amore impossibile, che come tale è destinato a rimanere solamente un sogno. Un sogno infranto, però, così come il "zervél" del povero grilletto. Da notare che la strofa riferita ala piuma sul cappello potrebbe ricordare la triste chiamata alle armi che portò al fronte migliaia di trentini. Ambientata nel microcosmo degli insetti, la storia è decisamente particolare. 

5 - Sui Monti Scarpazi

Una canzone struggente della Grande Guerra, una delle poche che non siano riferite agli alpini sul fronte italiano bensì ai trentini che andarono a combattere in Romania. Proprio lì sarebbe nato questo canto, recuperato dai fratelli Pedrotti, maestri della coralità trentina, negli anni '70. E' anche una delle poche canzoni di guerra che ha come protagonista non un soldato ma la moglie, che tristemente a guerra finita va a cercare lo sposo là dove aveva combattuto, trovando solamente una croce. Giustamente proposta anche da moltissimi cori delle penne nere, rimane uno dei pochi documenti musicali in ligua italiana del fronte orientale. Il finale è un inno universale di Pace.
 

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