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Calo delle nascita anche in Trentino, i sindacati spingono per rinforzare l'unico

Cgil Cisl Uil: "Servono interventi strutturali non pseudo lotterie. Le risorse stanziate per il nuovo prestito copriranno al massimo 80 nuclei. Si rafforzi l’assegno unico, i servizi di conciliazione e sostenere i giovani verso l’autonomia abitativa"

Nascite in calo anche in Trentino, nel 2020 si sono ridotte del 5% e la tendenza in negativo prosegue anche nei primi mesi del 2021. In questo quadro - ragionano i sindacati - la pandemia ha accelerato una riduzione già in atto. Secondo Cgil Cisl Uil, infatti, questo trend si può invertire con interventi strutturali a sostegno di tutte le famiglie che vivono in provincia. "I segnali che arrivano da Piazza Dante - affermano i sindacati -, anche sull’ultima manovra finanziaria, però, vanno in direzione opposta".

I tre segretari provinciali di Cgil Cisl Uil Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti sostengono che “per rilanciare la natalità non servono misure spot o peggio interventi che assomigliano a una lotteria in cui a vincere sono sempre pochissimi. Servono invece politiche strutturali che sostengano davvero l'autonomia dei giovani e le famiglie nel medio periodo”. Anche loro non nascondono le perplessità sul nuovo prestito per le giovani coppie annunciato dal presidente Fugatti.

“L'obiettivo è positivo - affermano -, ma lo strumento e le risorse stanziate sono inadeguate e copriranno appena ottanta famiglie l’anno se si ipotizza che ciascuno di loro faccia un figlio. Se si considera che le coppie di trentenni che fanno un figlio ogni anno in Trentino sono circa 1.300 è chiaro che si tratta di una misura che riguarda pochissime persone e si rischia di non aver alcun impatto sulla propensione a fare figli”. I requisiti per accedete alla misura sono diversi.

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Da qui la richiesta dei sindacati di investire in misure strutturali a sostegno di tutte le famiglie che vivono in Trentino, cominciando dal potenziare gli strumenti che oggi esistono come l’assegno unico. Allo stesso tempo spingono per estendere e rendere maggiormente accessibili, anche in termini di costo, i servizi di conciliazione. Infine il tema dell’abitazione: "molti giovani non escono dal nucleo di origine anche perché i costi delle abitazioni non sono sostenibili per chi è all’inizio del percorso lavorativo" fanno notare i segretari. “La Provincia dovrebbe pensare a misure che sostengano i ragazzi e le ragazze a pagare gli affitti o ad accedere a mutui agevolati. Incentivando l’autonomia in prospettiva si potrà favorire la natalità”.

E poi c'è il nodo risorse. Cgil Cisl Uil chiedono conferme sull’extra gettito di 60 milioni di euro che dovrebbe arrivare alle casse trentine per effetto dell’eliminazione delle detrazioni familiari. “Nessuno ha risposto alla nostra richiesta di chiarimenti. Per quanto ci riguarda se queste risorse ci sono devono essere destinate ad ampliare il welfare familiare”, concludono.

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