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Decine di uccelli vivi e morti, armi e reti in cantina: due denunciati

Operazione di forestali e guardiacaccia, due denunciati: in casa uccelli vivi e morti ed armi, anche storiche

Azione antibracconaggio in Valsugana. Dopo le operazioni della forestale in Val di Sole, che hanno visto finire denunciati due bracconieri per caccia illegale al cervo, questa volta sono gli uccelli ad essere al centro dell'operazione che ha portato gli uomini del Corpo forestale provinciale a denunciare due persone residenti nella zona di Castel Ivano.

Grazie a settimane di appostamento il personale delle stazioni forestali ed i guardiacaccia dell'Associazione cacciatori trentini hanno scoperto reti per l'uccellagione, laci in crine di cavallo e gabbiette per la cattura nei frutteti adiacenti a due abitazioni.

Bracconaggio in Valsugana: due denunciati

Le perquisizioni nelle due case hanno portato al ritrovamento di altro materiale per l'uccellagione e di svariate decine di uccelli, vivi e morti. Si tratta di  cince, pettirossi, passeri, verdoni, lucherini e tortore. Si tratta di specie protette, che non possono essere cacciate, ma è il metodo stesso di cattura ad essere illegale.

"Gli esemplari ancora in vita e privi di anello, trovati in buone condizioni di salute, sono stati subito liberati" assicurano i forestali. Non finisce qui perchè i due uomini avevano a casa un piccolo arselanel clandestino:  fucili ad aria compressa (uno dei quali dotato di ottica di precisione), una doppietta e due baionette, verosimilmente residuati bellici, nonché una notevole quantità di munizioni di vario calibro.

I fatti sono stati segnalati all'Autorità Giudiziaria.  I reati contestati sono: abbattimento, cattura e detenzione di specie protette, furto venatorio, uso di strumenti da caccia vietati, uccisione di animali per crudeltà o senza necessità, detenzione di armi e di munizionamento non denunciati.

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