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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Solidarietà trentina: grazie alla Pat 104mila bambini hanno il "diritto" di esistere

Il progetto della Provincia autonoma in collaborazione con la Comunità di S.Egidio

Invisibili, senza una certificazione che ne attesti l'esistenza. In Burkina Faso moltissimi bambini non vengono registrati alla nascita e neppure in seguito, con gravi danni per la loro esistenza che viene esposta ai rischi più disparati, a partire da quello di essere invisibili per lo Stato e nella loro vita in generale. La Provincia autonoma di Trento, in partnership con la Comunità di Sant’Egidio, è capofila del progetto dal titolo «Rafforzamento della registrazione delle nascite allo stato civile e lotta al fenomeno dei bambini invisibili» che ha consentito, tra il maggio del 2018 e il maggio del 2021, di far registrare oltre 84.000 neonati e oltre 20.000 scolari delle elementari della regione del Centre-Ouest del Paese situato nell’Africa occidentale. In totale oltre 104.000 bambini e bambine hanno potuto ritrovare il diritto di esistere, indispensabile per portare a termine tutto ciò che noi colleghiamo a una vita normale.

Senza il certificato di nascita, ad esempio, i bambini non possono portare a termine il ciclo educativo delle elementari, e quindi neppure andare avanti nella carriera scolastica. La mancanza della registrazione anagrafica ha la conseguenza di rendere impossibile anche l’accesso gratuito alla sanità, garantito ai bambini che hanno fino a 5 anni, età che senza un certificato di nascita diventa impossibile da dimostrare. Per non parlare del fatto che essere invisibili rende più facile diventare oggetto di rapimenti o traffici di esseri umani.

L’iniziativa ricade nell’ambito delle competenze dell’assessorato agli enti locali. “Si tratta di un progetto che permette ai Comuni coinvolti di creare nuove relazioni e di poter ampliare le proprie reti, contribuendo a rafforzare l’immagine di un Trentino capace di essere generoso verso aree meno fortunate” sottolinea l’assessore agli enti locali, Mattia Gottardi.

Il progetto del costo di 1 milione 206.597,60 euro, cofinanziato dall’Agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo (Aics), braccio operativo del Ministero degli esteri e della cooperazione internazionale con 1 milione 83.197,60 euro, ha visto la Provincia autonoma impegnare 123.400 euro di contributo e assumere il ruolo di capofila e di gestore del progetto, assumendo la responsabilità di verificare la gestione delle risorse e la buona riuscita dell’iniziativa. Sul posto l’azione è stata demandata alla Comunità di Sant’Egidio ideatrice del programma Bravo! (“Birth registration for all against oblivion!” per promuovere la registrazione delle nascite) all’interno del quale è stato inserito il progetto guidato dalla Provincia autonoma. La struttura che si è fatta carico di gestire il tutto è stato l’Ufficio cooperazione e sviluppo incardinato presso l’Unità di missione speciale Coordinamento Enti Locali, Politiche Territoriali e della Montagna.

I risultati

Il progetto ha portato all’apertura al pubblico di 218 Centri Secondari di Stato Civile in tutti i centri di Salute dei 38 Comuni della regione del Centre-Ouest. In questo contesto sono stati selezionati e formati agenti di stato civile e personale sanitario, sono state realizzate campagne di sensibilizzazione della popolazione, si è svolta un’intensa attività di dialogo con le Autorità per assicurare la continuità dell’impegno in materia di stato civile. In questo modo si è garantita la registrazione quotidiana delle nascite con un elevato tasso di successo, visto che i neonati registrati presso i centri di salute sono stati più di 84.000. Inoltre, grazie a campagne mirate nelle scuole elementari hanno ottenuto il certificato di nascita, seppur tardivo, altri 20.000 scolari frequentanti la primaria della regione del Centre-Ouest. Con i 104.000 bambini e bambine registrati ex novo, il tasso di registrazione alla nascita della popolazione nell’area del Burkina Faso interessata dall’attività coordinata dalla Provincia autonoma è salito dal 62 al 71%.

L’attività con il Trentino

È stato realizzato uno scambio di esperienze tra Comuni burkinabé e trentini, concretizzatosi con il viaggio in Italia di due sindaci del Centre-Ouest, accolti dai sindaci e dalle amministrazioni comunali di Trento, Rovereto, Lavis e Frassilongo. Nello specifico a Rovereto e Lavis i sindaci burkinabè hanno potuto accedere agli archivi dei Comuni e scambiare esperienze sui reciproci sistemi di stato civile. In collaborazione con il Cci (Centro per la Cooperazione Internazionale) di Trento è stato creato un percorso formativo di didattica a distanza rivolto agli studenti delle scuole superiori trentine sul tema dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, a partire dalla registrazione anagrafica e dal “diritto al nome”, come uno dei requisiti fondamentali per la tutela di tali diritti. Inoltre, è stato realizzato un breve documentario in loco sulla tematica affrontata dal progetto, a cura di Altrove films, grazie al lavoro dei videomaker Marco Zuin e Roberto Cavallini, già premiati per altri filmati attinenti l’ambito della cooperazione internazionale.

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