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Giovedì, 25 Aprile 2024
L'interrogazione

Bronchioliti da virus sinciziale e "co-infezioni": qual è la situazione in Trentino?

Si parla di "piena emergenza per quanto riguarda i virus respiratori che coinvolgono i bambini. Ed è necessaria la massima attenzione"

Una "piena emergenza per quanto riguarda i virus respiratori che coinvolgono i bambini. Ed è necessaria la massima attenzione", così una pediatra ha definito la situazione durante un'intervista con Today. La situazione attuale viene chiamata dagli esperti "triplendemia", perché di fatto è in atto una circolazione contemporanea di tre virus: covid, influenza e virus respiratorio sinciziale. Quest'ultimo, in sigla Vrs o Rsv, è molto diffuso e contagioso: si trasmette per via aerea, attraverso l'inalazione di goccioline generate da uno starnuto o dalla tosse, o per contatto diretto delle secrezioni nasali infette con le membrane mucose degli occhi, della bocca o del naso. E come il virus dell'influenza provoca epidemie annuali. È la principale causa della bronchiolite, un'infezione polmonare che può essere grave nel primo anno di vita. Nelle ultime settimane, gli accessi dei bambini con infezioni respiratorie nei pronto soccorso pediatrici e negli ambulatori dei medici pediatri sono in netta ascesa rispetto agli ultimi anni. 

Non solo, la Sip (Società italiana di pediatria) ancora una volta insiste sulla necessità di rafforzare "l’anello debole" dell’assistenza pediatrica, ossia le terapie intensive pediatriche. Essendo il VRS la "principale causa di bronchiolite e polmonite nei più piccoli, le cui conseguenze più gravi sono predominanti tra i bambini di età inferiore ad un anno - riporta la consigliera Lucia Coppola -. Sotto questa fascia di età e durante la stagione epidemica (che va solitamente da novembre a marzo), tutti i bambini sono a rischio di infezione grave ed ospedalizzazione, soprattutto tra i 2 e i 4 mesi, ma in particolare quelli prematuri o che presentino comorbidità specifiche. I sintomi compaiono dopo 2-6 giorni dal contatto, la durata media della bronchiolite è 5-7 giorni e l’unica terapia per curarla è l’ossigeno".

Proprio da queste premesse nasce l'interrogazione di Coppola al presidente della Provincia Maurizio Fugatti, per sapere:

  • il numero dei casi di bambini sotto i due anni di età con diagnosi di bronchiolite da Virus Respiratorio Sinciziale che hanno necessitato di un accesso nei pronto soccorso degli ospedali trentini nel 2020, nel 2021 e nel 2022;
  • quanti di questi bambini hanno necessitato di ricovero ospedaliero;
  • quanti sono stati in totale negli anni 2020, 2021 e 2022 i bambini sotto i due anni di età che sono stati ricoverati, oltre che per bronchiolite, anche per altri virus respiratori, adenovirus e Covid 19;
  • quanti di questi casi hanno necessitato di ricovero in terapia intensiva;
  • se si ritiene che la terapia intensiva pediatrica dell’APSS sia strutturata in modo da sostenere anche periodi di surplus di ricoveri;
  • se non si ritenga opportuno avviare una campagna di informazione rivolta alle famiglie di bambini e lattanti che illustri la strategia preventiva primaria di prevenzione che resta fondamentale per la protezione dei più piccoli (e non solo) come il lavaggio delle mani, il distanziamento sociale, l’uso della mascherina soprattutto in caso di sintomi. Tutte misure che ci sono state “imposte” nel periodo del Covid e che non devono essere dimenticate in futuro, proprio per poter ridurre il numero di ospedalizzazioni nei neonati e nei lattanti.

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