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Salute / Tione di Trento

Borgo Lares, la preoccupazione degli abitanti: "Emissioni nocive per la salute"

Presentata una petizione firmata da 710 cittadini delle Giudicarie: "Aprire la finestra significa esporsi a zaffate insopportabili, che impregnano perfino le lenzuola"

“Le emissioni in atmosfera di sostanze odorigene e chimiche provenienti dall’impianto di produzione di bitume e asfalto della ditta Mazzotti a Borgo Lares potrebbero pregiudicare la salute pubblica dei cittadini". È la preoccupazione che sta alla base della petizione popolare presentata lunedì 7 marzo al presidente del Consiglio provinciale di Trento Walter Kaswalder da un comitato spontaneo locale: 710 firme raccolte nelle frazioni di Saone, Tione, Preore, Ragoli, Montagne, Zuclo e Bolbeno.

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"Le ultime modifiche apportate all’impianto di produzione del bitume nell'agosto 2021 - spiegano i promotori della petizione Giacomo Scalfi, Sandro Ballardini e Lorenzo Zoanetti (nella foto) - riguardano solo il combustibile impiegato per riscaldare i materiali che compongono l’asfalto (si passa dal btz al metano, ndr): un intervento che non riduce e non limita in nessun modo le emissioni chimiche provenienti dalle sostanze bituminose e dagli additivi chimici impiegati nelle lavorazioni".

Giacomo Scalfi, Sandro Ballardini e Lorenzo Zoanetti-2

Il problema è noto agli abitanti delle Giudicarie. “Già durante la campagna di misurazione della qualità dell’aria di Tione e Saone tra il 2007 e il 2009 - si legge nel testo della petizione - si erano rilevate quantità preoccupanti di varie sostanze inquinanti e cancerogene legate a emissioni di processi industriali: in particolare i composti organici volatili e gli idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) sono possibili agenti cancerogeni per l’uomo. I valori dei vari Ipa sono risultati relativamente elevati, le concentrazioni di toluene sono risultate superiori a quelle normalmente attese e misurate in ambito urbano".

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Per questo i firmatari chiedono ora alla Provincia e ai sindaci di intervenire per risolvere la situazione "con l’impiego delle migliori soluzioni tecniche/tecnologiche esistenti o, in alternativa, chiudendo o spostando l'impianto". Un impianto che è attivo dagli anni Sessanta e che fino ad oggi ha in realtà superato tutti i controlli eseguiti dall'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente (Appa).

Per Scalfi, Ballardini e Zoanetti questo non elimina però il problema: “Resta il fatto - dicono - che la produzione di bitume, sospesa d’inverno e prossima ora a riprendere, rende impossibile vivere tranquillamente nelle case distanti poche centinaia di metri, dove aprire la finestra significa esporsi a zaffate insopportabili, che impregnano perfino le lenzuola".

"La popolazione ha il diritto di chiedere e pretendere la tutela della salute e la libera fruizione del territorio, che viene prima di qualsiasi attività economica e produttiva - scrivono -. La vicinanza di scuole dell’infanzia e aree di gioco e sport per bambini e ragazzi costituisce una grave situazione di pericolo che deve essere risolta. Inoltre tale zona rappresenta dal punto di vista turistico la porta di entrata nelle valli Giudicarie e Rendena, con perdita di attrattività e qualità ambientale”. La petizione sarà ora discussa in Commissione, con audizioni e l’invito a confrontarsi sul tema all’assessore all’Ambiente Mario Tonina.

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