rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità

Bonus bollette, escluse novemila famiglie trentine con redditi medio-bassi e minori

Il calcolo è stato fatto dall'Agenzia provinciale per l'assistenza e la previdenza integrativa. Ferrari (Pd): "La maggioranza ha deciso di adottare i criteri più restrittivi"

"Dopo aver temporeggiato quattro mesi per decidere come aiutare le famiglie trentine in difficoltà nel far fronte al caro vita causato dall'inflazione e dal costo dell'energia, la Giunta leghista sceglie di escludere dal bonus bollette novemila famiglie trentine con redditi medio bassi e con figli/e minori". A denunciarlo sono i consiglieri provinciali di minoranza Sara Ferrari (Pd), Paolo Zanella (Futura) e Paola Demagri (Partito autonomista trentino tirolese).

Nella giornata di martedì 3 maggio in quarta commissione, la maggioranza, con il voto del presidente Claudio Cia (Fratelli d'Italia), ha infatti approvato gli aiuti contro il caro energia in bolletta dovuto prima alla ripresa economica post pandemia e ora alla guerra in Ucraina. Un provvedimento che però - è questa la denuncia della minoranza - sarebbe "iniquo ed escludente".

Chi sono le novemila famiglie escluse

L'aiuto è stato agganciato all'assegno unico provinciale destinato alle famiglie che si trovano o in condizioni di povertà (la cosiddetta quota A) o con figli minori o disabili e un Icef fino a 0,40 (la cosiddetta quota B). "Questa volta però - spiega a TrentoToday Sara Ferrari - è stato applicato un calcolo più restrittivo che si usa per le famiglie in povertà (quelle della quota A) e che lascia così fuori novemila famiglie che superano il valore di 0,40 ma che sono comunque considerate a reddito medio-basso".

Il calcolo delle novemila famiglie escluse è stato fatto dall'Agenzia provinciale per l'assistenza e la previdenza integrativa (Apapi) su richiesta proprio di Ferrari. "Non si tratta di una stima, ma di una cifra precisa - prosegue la dem -. L'Apapi ha già nel proprio database queste persone perché in passato hanno fatto domanda di aiuti. In questo caso, invece, rimarranno fuori".

Allarme burocrazia

Come se non bastasse, "dei 25 milioni di euro stanziati, con questi criteri restrittivi oggi approvati, ne verranno utilizzati molti meno e per meno famiglie con figli". La procedura per accedere al bonus bolletta è infatti complessa. "Innanzitutto - ci spiega Ferrari - non è possibile rivolgersi a un Caf ma bisogna fare richiesta da soli. Poi occorre inserire i propri dati catastali e bancari. A ciò si aggiunga il fatto che la piattaforma per fare domanda non è ancora pronta e che la scadenza è fissata al 31 maggio".

Il timore, dunque, è che le persone non faranno proprio domanda o non riusciranno a portarla a termine in tempo e che quindi i soldi a disposizione non verranno utilizzati al meglio. "Alla faccia della proclamata semplificazione burocratica", commentano i consiglieri.

“Un’occasione persa per eliminare le discriminazioni contro gli stranieri”

Infine - accusano i consiglieri - la Giunta continua a escludere dal beneficio i bambini nati da famiglie straniere e residenti in Trentino da meno di 10 anni. Nelle modifiche regolamentari approvate dalla quarta commissione il requisito non è stato infatti eliminato, nonostante sia stato di recente giudicato discriminatorio dal tribunale di Rovereto (in quel caso il riferimento era al bonus bebè).

“Questa era l’occasione per recepire l'ordinanza del tribunale - spiega Ferrari -. La maggioranza si è giustificata dicendo che è necessario cambiare la legge, non basta un regolamento, eppure è già stato fatto in passato con le case Itea”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Bonus bollette, escluse novemila famiglie trentine con redditi medio-bassi e minori

TrentoToday è in caricamento